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Offerte allo spettatore

Nella forma artistica del nudo europeo i pittori e gli spettatori-proprietari erano di solito uomini, mentre le persone trattate da oggetti erano per lo più donne. Questa disparità è così profondamente radicata nella nostra cultura da strutturare ancor oggi la coscienza di molte donne. Esse fanno a se stesse ciò che gli uomini fanno loro. Sorvegliano la propria femminilità, esattamente come fanno gli uomini.

Nell’arte moderna la categoria del nudo è diventata meno importante. Furono gli stessi artisti a cominciare a metterla in discussione. Da questo, come da molti altri punti di vista, Manet rappresenta un punto di svolta. Se si confronta la sua Olympia con l’originale di Tiziano, si vede una donna che, vistosi assegnare un ruolo tradizionale, si mette a contestarlo, quasi con insolenza.

L’ideale era infranto. Ma a rimpiazzarlo non c’era altro che il ‘realismo’ della prostituta, che per prima avanguardia pittorica del ventesimo secolo divenne la quintessenza della femminilità. (Toulouse-Lautrec, Picasso, Rouault, espressionismo tedesco, etc,). Nella pittura accademica la tradizione prosegue inalterata.

Oggi gli atteggiamenti e i valori che informavano quella tradizione, si esprimono attraverso mezzi di comunicazione diversi e a diffusione assai più ampia: pubblicità, giornalismo, televisione.

Nella sostanza, però, il modo di vedere le donne, l’uso che si fa della loro immagine, non è cambiato. Le donne sono rappresentate in modo assai diverso dagli uomini, non perché il femminile sia diverso dal maschile, ma perché si assume che lo spettatore “ideale” sia sempre maschio e l’immagine della donna è destinata a incensarlo.

Se avete dubbi in proposito, fate il seguente esperimento (*)

Questione di sguardi. Sette inviti al vedere fra storia dell’arte e quotidianità, John Berger, Il Saggiatore, 2015, trad. di Maria Nadotti

(*) per sottoporti all’esperimento, è necessario che ti procuri il libro con le tavole proposte; altrimenti, e vale comunque, sfoglia un volume qualsiasi di storia dell’arte occidentale e, per ogni immagine di nudo tradizionale, “trasformate la donna in un uomo. Con gli occhi della mente oppure disegnando sulla riproduzione, Osservate, quindi, la violenza prodotta dall’atto di trasformazione. Non sull’immagine, ma sulle certezze del probabile spettatore

 Note:

1. quando sarà tutto finito, potrei sovvertire l’ordine della questione, pubblicando in calce a questo post, il video in cui el hedi ben salem dice ‘tu mi hai fregato il posto’.

2. la donna che verrà, dopo quella della tradizione e la prostituta, è quella ritratta da Luca Donnini.

ti confesserò ora altre mie vergogne

B., ti confesserò ora altre mie vergogne:

spero sempre di sposarti –
quando soffrivo mi mostravo a te, per farti effetto –
il piacere più delirante che conosco è quello di essere compassionato –
per “sentire” la politica devo fare uno sforzo –
con tutti mi do arie di non darmi arie –
quando ti ho detto “ognuno ha la sua tisi”, pensavo di farti effetto più che un’altra frase-
c’è stata un’interruzione puttanesca ai famosi cinque anni di castità cavalleresca di cui mi vanto –
dicendo questo, mi lusingavo che una interruzione così confessata forse avrebbe fatto più effetto che nessuna –
faccio il finto semplice –
penso ai denari –
mi vergogno di mio cugino tabaccaio –
mi sono molto masturbato un tempo.

(dalla lettera a Bianca Garufi, Torino 25 novembre 1945)

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(…)ma può darsi che tu pensi a tutt’altro e abbia ritrovato un vecchio amore o uno nuovo e la letteratura già ti disgusti. In questo caso sai quel che hai da fare – come la notte che mi hai detto che ne avevi le scatole piene – brucia anche questo e vivi lieta. Io ho trovato due foto stupende della Venere di Cirene, e sono molto tentato di darmi all’amor solitario. Pace. Pavese

(dalla lettera a Bianca Garufi, Roma giovedì 21 febbraio 1946)

da Una bellissima coppia discorde. Il carteggio tra Cesare Pavese e Bianca Garufi (1945-1950), a cura di Mariarosa Masoero, Leo S.Olschki Firenze, 2011