In fotografia la successione delle riscoperte è più rapida che in qualsiasi altra arte. Illustrando quella legge del gusto, di cui T.S. Eliot diede una formulazione definitiva, secondo la quale ogni nuova opera importante modifica necessariamente la nostra percezione dell’eredità del passato, le nuove fotografie cambiano la maniera in cui noi guardiamo le vecchie.
da Sulla fotografia, Susan Sontag, Einaudi, trad.di Ettore Capriolo

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(…) ciò che fanno i fotografi di talento non è, ovviamente, definibile né come semplicemente predatorio, né come semplicemente – ed essenzialmente- benevolo.La fotografia è il modello di un nesso intrinsecamente equivoco tra l’io e il mondo, e la sua versione dell’ideologia realistica richiede a volte un annullamento dell’io di fronte al mondo, mentre autorizza in altre occasioni un rapporto aggressivo con il mondo a celebrazione dell’io. Entrambi gli aspetti di questo nesso vengono, a turno, continuamente riscoperti ed esaltati.
da Sulla fotografia. Realtà e immagine della nostra società – Vangeli fotografici, Susan Sontag, Einaudi, trad.di Ettore Capriolo

La povertà non è più surreale della ricchezza; un ragazzo vestito di luridi stracci non è più surreale di una principessa abbigliata per un ballo o di un purissimo nudo. Quella che è surreale è la distanza imposta, e superata, dal fotografo: la distanza sociale e la distanza nel tempo.
da La fotografia. Realtà e immagine nella nostra società, Susan Sontag, Einaudi, trad.di Ettore Capriolo
sotto il doppio mento di Carlo Emilio Gadda