foto di Ribes Sappa
Il Messaggero (con grande calma e chiarezza)
Le anime dei morti tornan quaggiù, ma non spiriti eterei, senza più corpo, come avverrà quando avran raggiunto l’alta purezza! La colpevole anima assume aspetti bestiali o s’imprigiona entro la dura scorza o nei rami contorti degli alberi. O dei novelli nati nelle gracili forme si rifugia.
Leah
Ah, parla, parla ancora!
Il Messaggero
Ed ogni maledetta anima errante che non trova riposo, del corpo altrui talora s’impossessa, ed in quel corpo, alla fine, si purifica. Ciò si chiama “dibuk”!
da Il Dibuk leggenda drammatica in un Prologo e tre Atti, di Scialom An-Ski, riduzione di Renato Simoni per la musica di Ludovico Rocca, G.Ricordi e C.Editori Milano, 1934