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il mare

Nervi mareggiata 1902

Come profumava il mare! La barca di Nando o di Orlando si tuffava nell’onda per poi risollevarsi, quale pesce e gabbiano, e la colonna del sole scintillava nell’acqua come tante schegge di ghiaccio ardenti. E com’era languido, azzurrato di squame di pesce, pallido, svaporante lontano… La distesa d’acqua, giunta fino a noi, si rompeva ai piedi della roccia, intraprendendo un incredibile gioco di verde e bagliori, di scure profondità fra pietre e altezze spumose! La gravezza delle onde si frantumava nell’aria in fastosità di spuma, trasformandosi, in volo, in pioggia sulle nostre teste da ragazzino, le nostre marinare, appesantite e infradiciate dalle pietre ficcate sotto l’elastico della blusa…
Il mare è caro ai pescatori, ai marinai, al pittore e al poeta, ma nessuno può amarlo come i bambini, come noi lo amammo allora!

da Nervi, amato paese. Un soggiorno in Riviera di Marina Cvetaeva, di Anastasija Cvetaeva, Sagep, a cura di Avgusta Dokunina Boebel e Caterina M. Fiannacca

Il libro è generosa concessione dell’amico Pier Giorgio Baroni e l’immagine è tratta dal prezioso sito da lui gestito.

e si dovrebbe non credere alla morte

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e si dovrebbe non credere alla morte
come all’estrema forma di esistere,
obliando le pungenti ansie ricurve,
e la costellazione dei nomi defunti,
la nostra disponibilità risorgente
a raccogliere il sasso caduto,
nel vento sottile dell’autunno
chiedendo alla dorata luce di resistere.

poesia di Tiziano Salari, presa da Blanc de ta nuque