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mezzogiorno

miroslav tichy

Roger Caillois, attingendo alle stesse fonti leopardiane, parla di “ninfolessia” per chi si espone a mezzogiorno all’azione delle Ninfe e commette il sacrilegio di assistere al bagno delle dee. La cecità e il delirio profetico di Tiresia, la triste fine di Atteone, cui viene tolta per prima cosa la voce, perché non vada a raccontare di aver visto nuda la dea:

Il tema è d’altronde costantemente legato all’ora di mezzogiorno. Così nelle loro preghiere a Pale i pastori supplicano tale divinità di evitar loro la vista delle Driadi, dei bagni di Diana e di Fauno nel momento in cui, a mezzogiorno, egli dorme tra i campi.Parimenti in Apollonio Rodio (Le Argonautiche) è mezzogiorno quando Giasone vede le Ninfe libiche che si denudano. Distogliendo lo sguardo egli deve forse solo alla sua presenza di spirito la fortuna di non subire la sorte di Atteone e di Tiresia (Roger Caillos, I demoni meridiani).

da Sotto il vulcano. Studi su Leopardi e altro, Tiziano Salari, Rubbettino

il re del bosco

Miroslav Tichy

(…) pensavo che non sarebbe più tornata l’epoca degli déi ma l’acqua di questa fonte, così limpida e fresca, per il semplice fatto di essere tale in mezzo alle tante impurità prodotte dall’umanità devastatrice dell’ambiente naturale, forse un giorno non lontano sarebbe stata considerata di nuovo sacra in ragione della sua inaspettata purezza: una rinnovata passione e devozione verso ciò che è bello e salutare, proprio in quanto cosa rara, porterà gli stessi distruttori a ritrovare un’autentica dimensione del sacro, che forse non vuol dire altro che una riconciliazione con la propria natura e perciò con la Natura stessa. Nulla avvertivo di quelle presenze immaginarie che a loro modo avevano affollato la mia mente frastornandola con nomi e sembianze ma da quella confusa moltitudine sorgevano inaspettati i lineamenti della ragazza vista in mattinata in riva al lago, non simulacro inventato ma volto chiaro e riconoscibile di una divina creatura. L’era degli déi non tornerà mai più, pensavo, ma forse ritroveremo il significato perduto delle cose. Non dentro un tempio troveremo la dea ma nell’acqua del lago, mentre nuota allegramente, o guardandola distesa sulla ghiaia.

da Il re del bosco, Roberto Varese, ilredelbosco@hotmail.it

nave di Nemi

belafia


Miroslav Tichy

 

Quando abbiamo davanti a noi carne o altra cosa da mangiare, abbiamo l’impressione di avere di fronte qua il corpo morto di un pesce, là quello di un uccello o di un cinghiale.

da Meditazioni, Marco Aurelio

Copula orale o, meglio, cannibalistica; e che quindi combina in un solo atto i due desideri edipici, l’uccisione del genitore e l’incesto. Il mangiare è la forma del sesso. La copula è copula orale; quando gli Aranda si chiedono “Hai mangiato?”, intendono dire “Hai fatto l’amore?”

da Corpo d’amore, Norman O.Brown

cit.tratte da Ghenos, Eros, Thanatos, Alberto Boatto, Edizioni Galleria de’Foscherari

la torinese


Miroslav Tichy

Quei giorni pensavo com’era stato semplice andare
con un’altra, Barbara spalle magre, e una mattina
che stavo al Passetto, venne su dalla stradina
degli scogli una biondina mi vide e mi sorrise
si fermò lì con me, era di Torino. Diceva che Ancona
le piaceva molto com’era bella col mare da due parti.
Che era in vacanza a Senigallia, ma preferiva venire
sola in città. Diversa la biondina dalle altre. Seni
tondi, un neo sulla spalla sinistra. I capelli leggeri,
piccoli ricci raccolti sulla testa dalla molletta.
– Stiamo nascosti- le dico- è meglio- e scendiamo
poi sotto, fino alle grotte dei pescatori. Di diverso
anche ha lei come si offre, col busto mi spinge il seno alla mano, le labbra alle labbra e tiene con le dita
il mio mento. In piazza Cavour, dove fermano le corriere,
prende la sua per Senigallia e io resto seduto
sopra i cassoni chiusi che il giorno contengono i libri
e mi dico questa mi piace più di tutte, chissà poi perché.

da Canzoni di bella vita, Valentino Ronchi, Lampi di Stampa