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vi piaccia o no
Ergo hominum genus incassum frustraque laborat
semper et <in> curis consumit inanibus aevum,
nimirum quia non cognovit quae sit habendi
finis et omnino quoad crescat vera voluptas.
vv, 1430-1433, De rerum natura, Lucrezio
Così il genere umano si ostina senza significato
nella sua catastrofe, trasforma la vita in un dramma
inutile, e non sa, certamente non sa, fino a che punto
può spingersi, qual è il confine stesso della gioia.
versione di Milo De Angelis, Sotto la scure silenziosa. Frammenti dal “De rerum natura”, SE Studio Editoriale
Puoi partecipare allo spettacolo
Puoi partecipare allo spettacolo, se i tuoi occhi
sono pronti. Guarda i raggi del sole, quando rischiarano
l’oscurità delle stanze. Vedrai un esercito
di piccoli esseri vorticare nel fascio di luce, ingaggiare
una lotta infinita: nascono battaglie, si formano
truppe e squadroni, si succedono senza tregua
incontri e squarci. Vedrai l’eterno agitarsi dei corpi
nel vuoto.
II, 116-122, De Rerum natura, Lucrezio nella traduzione di Milo De Angelis “Sotto la scure silenziosa. Frammenti dal De Rerum natura”, SE Studio Editoriale
Appunti per Mi chiamo M.M. n. -1
Quell’andarsene nel buio dei cortili…
Robert Doisneau, dono di Maurice Sans Terre
Mi attendono nascosti. Talvolta
li ho portati alla vita, al grande
alfabeto del momento. Ma loro tornano lì,
muti, si stringono a un palo,
non ne vogliono sapere. E il mondo
sembra un’eco della frase
che non trovano più, caduti nel buio
di un gesto qualunque, un sabato,
in un centro commerciale.
Parlo di eroi, naturalmente, corpi
che sul quaderno avevano una spina.
da Quell’andarsene nel buio dei cortili, Milo De Angelis, Mondadori
dedicato al piccolo Ferdinand
altro di un altro
scena muta
Ci teniamo vicini
all’urlo, mentre passa il dodici
e l’attimo separato
dal suo vortice resta qui, nel cuore
buio dell’estate, nell’annuncio
di una volta sola. Tu
non ci sei. Resta la tua assoluta
voce nella segreteria, questa
morte che non ha luogo.
da Scena muta, in Tema dell’addio, in Poesie, Milo de Angelis, Mondadori
La tendenza a ritrovare in un mondo esterno ostile ciò a cui si è affezionati, costituisce forse anche la fonte originaria della costruzione dei simboli
da Analisi dei paragoni, in Fondamenti di psicoanalisi, Sandor Ferenczi, Guaraldi