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passato il canile

christian coigny

La sua casa era l’ultima del paese,
dopo il Cimitero, dopo lo Scannatoio;
rammento che incominciava, la sua strada,
dove, dietro la siepe, fiorivano molti meli.
“Oh cani” io dicevo a quelli del padre “tacete!”
e, svelto, gettavo loro un tozzo di pane.
Ma i cani erano molti: ahi che coro!
Al Canile ne impallinavano un paio al giorno.
Per il resto, passato il Canile, erano rose di maggio,
erano: e convolvoli bianchi e celesti per le siepi,
noi dietro una stavamo nascosti come cani;
temendo, anch’io, il piombo di suo padre.

(1934)

da Pianete, Luigi Bartolini, Vallecchi Editore

Mergnano San Savino!

III scherzo dedicato ad Anna

Composizione con alberi, Luigi Bartolini

Due braccia, due gambe, le sue uguali a quelle di altre donne
e deficienze, alle altre donne, egualissime.
Eguale il pessimo mestruo, eguale la cispa
oh cara Anna, quando al mattino ti levi dal letto.
Tutto eguale: un volanino che si è logorato
una calza che si è filata, di sera, in uno spino…
Va bene, codesto è noto,  stranoto, notissimo.
Si sa chi sono le donne; che vogliono tutto per sé,
e, il peggio, basta leggerlo in Weininger.
Sì sta tutto bene, ma più ci penso e più me ne infischio
che le tue braccia siano eguali a quelle di altre donne.
Però, ahimè, che non me ne infischio se non mi abbracci.

da Pianete, Luigi Bartolini,  Vallecchi Editore

 

p.s.: Lorenzo dice: per sapere altro a proposito della misoginia di Weininger, leggere ne La coscienza di Zeno, di Italo Svevo

la grazia


Campo di grano, Luigi Bartolini

E per chi, se non per te, io provo amore?
E stringo, chiuso al petto, il libro estremo
Del sommo tra i sapienti, in me nascosto giorno e notte?
Nell’incerta luce di una sola certa verità,
Eguale per mutevolezza alla luce
In cui t’incontro, e riposiamo,
Per un istante al centro di noi stessi,
La fulgida trasparenza che tu emani è pace.

da Note verso la finzione suprema, Wallace Stevens, Arsenale Editrice, a cura di Nadia Fusini

intorno al curriculum vitae di un’acrobata

Storia del martin pescatore, Luigi Bartolini

Aneddoto

Sapete, sono pazzo a immaginarmelo
Sono un uomo di agili dita
Che vuol tagliare i fili delle vecchie pene
False pieghe del mio cervello ansioso
Storie ad arabesco ricordi
Sono felice soltanto in alto mare
Dove si va più lontano
Sulle onde anonime.

da Poesie e disegni della figlia nata senza madre, di Francis Picabia, Einaudi, trad.di Diana Grange Fiori