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quanti riflessi fa quest’acqua verde

louis stettner central waiting hall 1958

Quanti riflessi fa quest’acqua verde
come una rete d’oro, una specie di rete
perché è il sole, in realtà, che fa il disegno.
I pesci infatti l’attraversano senza restarci
impigliati dentro. Tante cose passano in altre
e vengon fuori come corna di lumache,
come il filo nell’ago e l’ago nella stoffa, le macchine
dalle gallerie buie che poi torna la luce,
e i treni e il metro quando andiamo a Parigi
certains dimanches.

da Anna e Mélanie, Valentino Ronchi, Lampi di Stampa

vita d’azione


Old man, Louis Stettner, 1958

Le cosiddette “leggi di natura” non sono davvero leggi di amore. La più feroce e sanguinosa lotta per l’esistenza vige come costante immutabile dalle prime manifestazioni fino all’uomo che nella sua quasi totalità obbedisce al medesimo istinto.
Ma le eccezioni che ogni tanto appaiono nella storia umana illuminano di una luce certissima la possibilità di evasione e la realtà di una dimensione superiore nella cui direzione l’Eros creatore assuma qualità e caratteri fino a questo punto sconosciuti.

Ma il modo con cui tale dimensione viene attinta non è quella di un meccanismo dialettico per cui ogni individuo si trovi, ad un determinato momento, “dall’altra parte del fiume della vita” solo perché portato da un universale e fatale processo di evoluzione. Tale passaggio è atto squisitamente elettivo. Riconoscimento ed elezione di valore, o riconoscimento dell’Io.

Ciò significa che l’individuo si costruisce unicamente nell’atto della libertà creativa. La sua sostanza profonda è data dall’unica realtà delle sue realizzazioni di valore.

da L’anatra mandarina e altri scritti, Claudio Claudi, Franco Angeli

foto presa dall’archivio di Maurice Sans Terre