Tag Archives: hermann bahr

espressionismo

Espressionismo è l’arte che vede con gli occhi dello spirito

Hermann Bahr

 

Da questo senso di morte vivente e di vita morente, per usare il linguaggio dei mistici, nacque la loro fretta di dire, che spiega abbastanza il termine “Espressionismo”. Sentivano in sé il peso di una ricchezza che non permetteva loro di galleggiare, e prima di lasciarsi andare a fondo, tentarono di dare una forma disperatamente concisa e coraggiosa al molto che avevano da dire.

Angela Zucconi

 

 

Viaggio

Oh, questa luce! L’isola s’inghirlanda
d’acque d’azzurro stellato,
i lembi guariti, le sponde appagate
e si sazia ogni giorno di mare.

Finita pienezza del tutto: l’alca
e la fronda avvizzita si compiono.
Il loro senso è nel punto medio
che nessuna cosa può attingere.

Anche io le appartengo: abbronzato dal sole.
Distesa che si è data un nome.
L’occhio fisso al profondo orizzonte
che non conosce verticali.

Scomparsa ogni necessità di logica
dissolto ogni sistema di rapporti,
e dall’oscura carne che canta
si leva il sangue di Matusalemme.

Gottfried Benn

 

De Profundis

Un campo di stoppie sotto la pioggia nera,
un albero oscuro nel vuoto solingo,
il vento che sibila intorno a capanne deserte.
Come triste la sera.

Lungo i muri dei casali
l’orfana mite raccoglie le spighe avanzate.
I suoi occhi tondi e dorati vagano nel crepuscolo,
il suo grembo attende lo sposo celeste.

Al ritorno i pastori trovarono il tenero corpo
marcito tra cespugli spinosi.

Un’ombra son io a villaggi oscuri e lontani.
Ho bevuto il silenzio di Dio
alla sorgente del bosco.

Una lama d’acciaio sulla mia fronte.
Ragni cercano il mio cuore.
Nella mia bocca una luce che si spegne.

A notte mi ritrovai steso sulla brughiera,
duro di fango e di polvere di stelle.
Nei cespugli delle avellane
il suono di cristallo degli angeli.

Georg Trakl

 

Commiato

 

Tu non sei venuto con la sera.
Io ero in un manto di stelle.

Sentivo bussare alla mia porta.
Era il mio cuore di carne.

A ogni porta l’attesa,
ed anche alla tua porta;

tra le felci il fuoco languente della rosa
nel folto della ghirlanda.

Nel tuo cielo il colore del mio sangue,
cupo come il rosso delle more.

Ma tu non sei venuto con la sera.
Io indossavo scarpe d’oro.

Else Lasker-Schüler, qui Sulamita

 

 

E in un assoluto spogliarmi di tutto
la vita vuole dissetarmi col tutto.
 
Ernst Stadler

le traduzioni delle poesie sono a cura di Angela Zucconi, le illustrazioni di Alfred Kubin