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al centro delle visioni

georgia o'keeffe fotografata da eliot porter

Al centro delle visioni
donde irraggiano i paesi ammirabili
risali al punto vivo
ch’è dentro te nel cuore,
ove il tuo guizzo primo s’innestò
e il filo gettato s’avvolse
a quel minimo uncino
che fu la tua presa alla vita.

Poi fece matassa di vene
e ruota di sangue; mai stanco
l’arcolaio girò girò,
filò il continuo stame,
in varie trame tessuto
e nodi faticosi o attenuato
fino al punto di rompersi.
Io posso rifare la strada,
salire al punto vivo
ch’è dentro me nel cuore.
Al centro delle visioni…

da Linea della vita, Giorgio Vigolo, Mondadori

stazione

In sere d’eterno
diluvio m’è grato rifugio
la cupola inferna
della stazione; e mi basta
sentire l’odore di solfo
del fumo dei treni
perché subito si sfreni
la mia fantasia sedentaria
e via se ne fugga
fuor della scura tettoia
cercando nel buio dei prati
la gioia
dell’erba nera che succhia la pioggia.

Cammino su e giù per l’asfalto
di questa gran piazza coperta
che simula un vuoto mercato
o una cattedrale smessa.
I greci avevano il portico candido,
ma a noi meglio si conviene
questo fumoso chiesone
sconsacrato, ridotto a stazione.

Chiaror di lampi celebra
sotto l’arco di ferro
il puro altare delle montuose nevi.

da Conclave di sogni, Giorgio Vigolo, Poesia Anno VI Ottobre 1963 n.66

la chiocciola

 

Le vive, le eterne
colonne di luce
ti reggono, o terra,
sul gurgite d’aria,
te, piccola sfera,
sostengono in cima
al duomo dei mondi.

Discendono i cieli
nell’architettura
sacrata del cosmo
per lunga spirale,
in fughe di scale
che girano avvolte
la chiocciola enorme;

e giungono al fondo
del tempio vivente
laggiù dove dormono
in tombe di sonno
supini gli dei.

da Linea della vita, Giorgio Vigolo, Mondadori

la camera incantata


La camera incantata di Franco Gentilini

 

Ricordi di ricordi,
libri letti e riletti,
sogni tutte le notti risognati,
ombre di ombre, fotografie
di cari alle pareti

e la vita? Sparita;
chiusi i dolci occhi, spenti
i sorrisi, il presente
cancellato dall’ieri, tutto è già stato.
Fra carte, libri e sogni,
la vita se n’è andata,
dormita male dalla parte del cuore.

Roma, 9 gennaio 1983

Giorgio Vigolo, dall’Almanacco della Cometa n.4, 1989, Edizioni della Cometa

le statue


dea di ribes sappa

 

“…ci dice costui che a tarda ora di notte le statue presaghe hanno i brividi di vita nelle silenziose piazze ove non passa più anima; egli ne ha sorpresa più d’una ora a scuotere un braccio indormentito, ora a batter le palpebre e guardar furtiva all’ingiro; d’attorno alle fontane, poi, sicure come sono di non essere udite per il fragor dell’acqua, s’arrischiano fino a tenere lunghe cicalate fra loro, come in conciliaboli di congiura…”

da il finimondo, tratto da la città dell’anima di giorgio vigolo, archinto

 


le pettegole di sara barcaroli