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Bertinotti debutta a teatro

sarà Piero Calamandrei

di ANNA BANDETTINI

Da giorni, diligentemente, tra una seduta e l’altra di Montecitorio, ripassa la parte. Copione in mano, Fausto Bertinotti si prepara per il suo debutto da attore, il 16 ottobre al Teatro Valle di Roma. Esordio con tutti i crismi, anche ideologici. Il presidente della Camera reciterà nel ruolo di Piero Calamandrei, padre della patria, tra le più carismatiche personalità della sinistra italiana, in uno spettacolo importante per il suo valore civile prima ancora che per quello estetico. È vietato digiunare in spiaggia infatti parla, a dieci anni dalla morte, di Danilo Dolci, sociologo, sloveno che fece molto per il Sud, pacifista, figura quasi gandhiana che si spese contro la miseria e la mafia.

“Ho accettato questa prova perché considero Danilo Dolci una delle figure di riferimento nella mia formazione della non violenza – spiega il presidente della Camera – Dolci fu un punto d’eccellenza del pacifismo italiano e incarnò la speranza di rinascita del Mezzogiorno”. Fiero, dunque, di rendergli omaggio Bertinotti reciterà l’arringa che Calamandrei fece nel ’56, qualche mese prima di morire, in difesa di Dolci accusato di aver messo in piedi in Sicilia uno sciopero “all’incontrario”, coi lavoratori disoccupati che invece di incrociare le braccia costruirono una strada in campagna. Dodici minuti tesi e suggestivi, con riferimenti all’articolo 4 della Costituzione e all’Antigone. “Le parole di Calamandrei – dice Bertinotti – sono per me sempre una grande emozione”.

“Ci tenevamo che a leggerle fossero persone che hanno a loro volta fatto qualcosa per la cultura della pace – spiegano il regista Franco Però e l’autore Renato Sarti, direttore dell’agguerrito teatro della Cooperativa milanese che ha prodotto lo spettacolo con la provincia di Trieste e la collaborazione del Mittelfest, del Teatro Valle, dell’Eti, che l’ha voluto per aprire la propria stagione. Bertinotti è il primo di una lunga lista di voci autorevoli che si avvicenderanno in quella parte: Gherardo Colombo, Leoluca Orlando, Don Gallo, Vincenzo Consolo, Giancarlo Caselli, Marco Travaglio, Lidia Menapace, Dacia Maraini e uno dei ragazzi di Scampia.

(articolo da La Repubblica del 5 ottobre 2007)

 

ridurre danilo dolci alla figura di pacifista è comodo…danilo dolci era un uomo prima di tutto d’azione non violenta, ma d’azione…non da golfino di cachemire con chiappetta su poltrona.