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intorno a un plesso solare aperto

xilo di Emilio Mantelli
 

 

Per un minuto, per un’ora, il mio amore riesce a ricoprire tutto, tutti: le pietre del selciato, John che piange sul suo sgabello invece di analizzare i suoi errori, David che mi offre un biglietto della metropolitana come se fosse un biglietto per Cipro, strade morte dove non potrebbe succedere nulla, e buie strade vuote piene di un’eccitazione incipiente; potrei perfino prendermi cura di un ego turbolento, essere instancabile, sempre a portata di mano, immensamente cauta.
Quell’uomo, quando glielo domandarono, non seppe dire perché si fosse alzato la mattina.
“Energia vitale? Così la gente penserà bene di me?”
Oh, ma esultare alle strisce pedonali! Sentire il cuore spezzarsi per i chili di troppo di quella grassona!

da Il riconoscimento delle affinità, di Elizabeth Smart

totipotenza

Edoardo Fontana

L’avidità di successo che contraddistingue le piante non ha proprio nulla di disgustoso. Loro non hanno bisogno di lodi o incoraggiamenti, né di stimolazione (anche se spesso ne ricevono). Il messaggio, per loro, è in loro stesse.
Ma non per me. Avendo richiesto a gran voce un po’ di distrazione, vengo trascinata verso la terrificante pagina bianca, tremando ancora (irrazionalmente) al pensiero che qualcuno possa sbirciare da dietro le mie spalle; invece non c’è nessuno, ma proprio nessuno, qui, ed è questa la ragione per cui vi vengo trascinata.

da L’assunzione di farabutti e mascalzoni, Elizabeth Smart, Il Melangolo, trad.di Alessandra Calanchi