Approvato all’unanimità, dal Consiglio dei Ministri il 25 settembre 2018, il decreto che intende:
1) incrementare e consolidare il numero di irregolari senza alcuna speranza di integrazione:
– abrogando il riconoscimento del permesso umanitario;
– prolungando i tempi di trattenimento per gli irregolari da 90 a 180 giorni;
– ridimensionando il sistema di accoglienza (SPRAR), che Salvini avrebbe voluto smantellare;
– attraverso il passaggio delle spese per il ricorso in appello dopo il diniego, dallo Stato al richiedente asilo.
2) scoraggiare ogni forma di dissenso e solidarietà attraverso:
– il daspo urbano (entrato in vigore con Minniti), che sarà esteso anche a presidi sanitari e agli ospedali, impedendo quindi alle persone senza fissa dimora di trovare riparo nei pronto soccorsi (come accade nel periodo invernale);
– la penalizzazione di occupazione di stabili e terreni (multe di migliaia di euro e fino a 4 anni di reclusione).