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Conferenza stampa 22 febbraio 2019 Piazza Spadolini a Roma

Dalla pagina fb di Baobab Experience:

Azione civile di tutela dei diritti delle persone trattenute sulla nave #Diciotti, il Ministro Salvini dichiara: «Permettetemi di rispondere con una grassa risata, non prendessero in giro gli italiani, la pacchia è finita, i barconi non arrivano più, al massimo gli mandiamo un Bacio Perugina».

Come dovremmo interpretare questa offerta di una nota marca di cioccolatini destinati agli amanti da parte del Ministro dell’Interno? Una goffa dichiarazione d’amore, un modo per pubblicizzare un altro prodotto o l’ennesima risposta impropria, propagandistica e di scherno a una questione sociale che si fa sempre più drammatica?
Non vogliamo cioccolatini ma il rispetto dei diritti, Ministro, quelli di tutti, i Diritti Umani: ogni precedente che ne avalli la violazione è un pericolo per tutti noi, nessuno escluso.
Per questo dove possiamo offriamo informazioni sulla tutela legale, perché l’inclusione e l’uscita dalla clandestinità, dalla marginalità si fa con l’accoglienza e con l’informazione sui doveri e sui diritti, non con la paura e la coercizione.

Venerdì 22 febbraio ore 13:00 a Roma – Piazzale Spadolini, CONFERENZA STAMPA
Migranti, Rete legale: presentazione dei risultati del 2018 e delle azioni di tutela dei migranti della Diciotti.

COMUNICATO

(dalla pagina fb di Baobab Experience Onlus)

Libreria Libri Necessari

Il clima che si respira nel Paese è cupo, tetro.
Dall’attacco a Mimmo Lucano all’apartheid dei bambini a Lodi; dall’ennesima violenza con motivazione razziale a Brindisi fino alla rete in stile lager montata a Piazzale Maslax.
Nella creazione di questo clima, le istituzioni sono in prima linea: a partire dal Viminale, fino ai governatori di regione per arrivare ai sindaci, gli organismi che dovrebbero rappresentare e guidare la società verso un futuro migliore, sono troppe volte attori principali nel diffondere paura, odio, esclusione.
Le barriere che sono state montate intorno al presidio umanitario di Baobab Experience, fanno presagire un imminente sgombero. Ci siamo già passati 20 volte negli ultimi tre anni, ma questa volta la situazione è molto più grave. Dove andranno le 200 persone che dormono nel parcheggio di proprietà di Ferrovie dello Stato? 
Da troppo tempo ormai siamo testimoni di come le questioni sociali, nella nostra città, vengano derubricate a problemi di ordine pubblico. Da anni, anche prima dell’arrivo di questa giunta Questura e Prefettura programmano ed eseguono sgomberi senza preoccuparsi minimamente delle conseguenze sulle persone colpite e, di riflesso, su tutta la città. 
La Sindaca e l’Assessora alle politiche sociali di Roma, Virginia Raggi e Laura Baldassarre, si sono da sempre trincerate dietro la loro impossibilità di opporsi alle decisioni prese dalle forze di polizia o di concordarne diverse tutelando per prime le persone. Oggi, questo atteggiamento da Ponzio Pilato, non può reggere più.
Lo ribadiamo, la sicurezza senza diritti è apartheid.
Sindaca, Assessora: dove andranno una volta sgomberato Piazzale Maslax questi 200 esseri umani? 
Chi li aiuterà nel percorso burocratico per ottenere i documenti come da loro diritto? 
Chi li accompagnerà in questura per evitare che siano respinti senza una ragione? 
Roma è in grado di essere una capitale europea che accoglie e promuove la convivenza, o reagirà isolandosi nella paura? Che idee avete per la città simbolo del diritto d’asilo? 
Di fronte all’ennesimo sgombero annunciato senza alcuna soluzione alternativa, la Sindaca e l’Assessora devono dire chiaramente cosa pensano di fare per le persone che saranno abbandonate in strada. 
Devono dire chiaramente se sono in grado di svolgere il lavoro per il quale sono state elette dalla cittadinanza, o se il governo di Roma risponde ad altre mani.
Per questo invitiamo tutte e tutti a partecipare al tweet storm, mandando un messaggio a partire dalle ore 12:00 alle pagine Twitter e Facebook di Virginia Raggi e Laura Baldassarre con il seguente testo: 
Sindaca @virginiaraggi, Assessora @baldassarrelaur,
chi decide le sorti delle persone in questa città, la Prefettura o il Campidoglio? Vogliamo una soluzione dignitosa e condivisa per gli abitanti di#PiazzaleMaslax subito! #lumanitànonsisgombera, vogliamo #dirittiNONapartheid!

Pensare Migrante 3

4/5/6 MAGGIO CITTÀ DEL’ALTRA ECONOMIA –

(LARGO DINO FRISULLO – TESTACCIO)
ENTRATA LIBERA A SOTTOSCRIZIONE
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04/05 VENERDÌ

Pomeriggio

>15:00-16:30

“Soccorso in mare, #OpenArms e diritto internazionale – Le politiche di esternalizzazione del diritto di asilo e il rapporto con i processi di delegittimazione delle ONG che operano i soccorsi nel mediterraneo”

– Salvatore Fachile (Associazione Studi Giuridici Immigrazione)

“Le frontiere all’epoca delle esternalizzazioni. Il caso di Lampedusa”

– Emanuele Petrella (#IndieWatch)

– Modera Angela Caponnetto (Rai News)

>16:45-18:15

Presentazione del Rapporto “Gravi violazioni dei diritti umani dei migranti in Libia” #MEDU – Medici per i Diritti Umani

– Modera Annalisa Camilli (Internazionale)

>18:30-20:00

Presentazione del Rapporto “Fuori Campo 2” Medici Senza Frontiere #MSF

– Moderano Eleonora Camilli e Giacomo Zandonini

Dalle 20:00

Musica dal vivo con:

#PiccolaOrchestradiTorPignattara

#SMILE

#Tuki

#Hi-Shine

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05/05 SABATO
Mattina

>12:30-14:00

-Processo ai media-

-Alessandro Gilioli (L’Espresso)

Presentazione della graphic novel “Il sogno a colori” di #MauroBiani

(Il Manifesto, L’Espresso)

Pomeriggio

>14:30-16:00

-Donne in Movimento- Donne migranti, doppia discriminazione – Infibulazione: tra pratica e dissenso. – Tratta e sfruttamento sessuale: il caso delle donne nigeriane.

Intervengono:

#AssociazioneDifferenzaDonna#DonnediBeninCity#LaminS.

(Attivista gambiano contro l’infibulazione)

– Modera Claudia Torrisi (#OpenMigration)

>16:00-17:30

#MigrantiLGBTI– Omosessualità e intersessualità: tra stigma, persecuzioni e ricerca di tutele in Italia e Europa.

Migrabo LGBTI, Coalizione Italiana Libertà e Diritti civili, Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli

– Modera Claudia Torrisi (Open Migration)

>18:00- 20:30 – Presentazione del libro “Hevalen. Perché sono andato a combattere l’Isis in Siria” di #DavideGrasso

– Modera Chiara Cruciati (Il Manifesto)

>20:30- 21:00 Presentazione e proiezione del documentario “New city map” di Giorgia Dal Bianco

Dalle 21:00

Musica dal vivo con:

#AgusCollective

#UnioneSuonatoriBase

#LucioLeoni

#DjSetPOLG + #BobCorsi

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06/05 DOMENICA
Mattina

>10:30 – 12:00

-Criminalizzare la Solidarietà-

Intervengono:

– Anabel Montes Mier (#ProactivaOpenArms)

– Francesco Martone (In difesa di)

– Gennaro Giudetti (#SeaWatch)

Modera:

– Andrea Palladino

Presentazione dell’iniziativa #WelcomingEurope – Per un’Europa che accoglie”

-Sara Prestianni (#Arci)

>12:15 – 14:00

Presentazione del libro “Materie Prime” sulla tratta dei baby calciatori di Stefano Sacchi – Intervengono: Hopeball, Atletico San Lorenzo, Liberi Nantes, Atletico Diritti

– Modera Valeria Biotti (Centro Suono Sport)

Pomeriggio

>Dalle 14:00 Pranzo Sociale a sostegno dei progetti di falegnameria e sartoria K_Alma e Kora, portati avanti dai richiedenti asilo del Villaggio Globale.

– Torneo di biliardino

CONCERTO DI CHIUSURA CON AFRICA RITMO

Aiuta Nosa a realizzare la sua Collezione Primavera-Estate 2018

Nosa è uno stilista e sarto nigeriano di 20 anni, conosciuto dalle volontarie del gruppo Baobab 4 jobs  un anno fa: presentatosi per redigere il CV, fin da subito ha manifestato l’ambizione di trasformare la passione per il disegno, il taglio e il cucito in una professione.

I fondi saranno utilizzati per l’acquisto delle stoffe necessarie a realizzare la Collezione Primavera-Estate 2018 e per Nosa è necessario raggiungere l’obiettivo entro il 5 aprile.

Sabato 28 aprile alle 18 la Collezione di Nosa sarà presentata alla Libreria Libri Necessari , nel corso di una sfilata e mostra-mercato personale, che vedrà gli abiti dello stilista indossati da volontarie e volontari dell’Ass.Baobab Experience, che l’hanno seguito in questo percorso di autodeterminazione.

Per ringraziarti, Nosa ha deciso di:

– offrire in omaggio una busta porta-libro realizzata con uno scampolo, per ogni donazione di 15 euro;

– di offrire uno sconto del 10% su ciascun capo acquistato, per ogni donazione di 25 euro ;

– di offrire uno sconto del 20% per ciascun capo acquistato, per ogni donazione di 50 euro.

***
NOSA is a 20-year-old, Nigerian fashion designer and tailor whom the Baobab volunteer group Baobab 4 Jobs met a year ago, when he presented himself to have his CV drafted. He immediately expressed his ambition to transform his passion for designing, cutting and sewing into a profession.

The funds will be used for the purchase of the fabrics needed to make Nosa’s 2018 Spring-Summer Collection and the target must be reached by April 5th.

Saturday 28 April at 6 pm, Nosa’s collection will be presented at the Libri Necessari book store, during a fashion show and a personal trade show, in which the designer clothes will be worn by Baobab Experience volunteers, who have followed his path of self-determination.

To thank you, Nosa has decided to:

-offer a free book bag made of remnant cloth, for every donation of 15 euros;

-offer a discount of 10% on each purchased item, for each donation of 25 euros;

-offer a discount of 20% for each purchased item, for each donation of 50 euros.

Per contribuire con una donazione:

https://www.gofundme.com/nosa-collezione-2018

Dal sito di Baobab Experience:

#OpenArms #AvecBenoit

Vorrebbero vederci inermi, senza speranze, impauriti, succubi di una “sindrome di accerchiamento”, alimentata ogni giorno con nuovi attacchi, nuovi fantasiosi elementi contro chi cerca di salvare vite, come in mare così in terra.
Dopo i tentativi di estorsione della guardia costiera libica per i salvataggi, il carosello politico e giudiziario nostrano invece di prendersela con gli estorsori, da circa un anno tenta di screditare il lavoro prezioso delle organizzazioni non governative impegnate nei soccorsi in mare, gettandole, in un clima diffuso di sospetto, verso una china giustizialista che auspichiamo reversibile.

“Le navi delle ONG si spingono troppo vicino alle coste libiche e rappresentano un fattore di attrazione per i migranti” “Le ONG portano i migranti in Italia perché vogliono alimentare il business dell’accoglienza”. Sono solo alcune delle accuse più gettonate dalla nuova inquisizione che hanno portato all’apertura di un fascicolo negli uffici del procuratore distrettuale di Catania, Carmelo Zuccaro.
Non era bastata l’ accusa generica di Frontex, l’agenzia europea della guardia di frontiera e costiera, verso le ONG di essere un “fattore di attrazione” per i migranti in fuga dalla Libia, ci voleva un super giudice a marchiare il soccorso in mare e la solidarietà verso persone disperate in fuga, come “associazione a delinquere per il favoreggiamento dell’immigrazione clandestina”.
Sembra inverosimile ma è ciò che è accaduto all’equipaggio dell’Associazione Umanitaria iberica Open Arms, nel nostro cattolicissimo e misericordioso Paese, di rientro a Pozzallo dopo una disperata missione di salvataggio che ha strappato ai lager libici 218 persone: molte donne, bambini e malati con urgente bisogno di cure mediche. Associazione umanitaria che pur di poter continuare a svolgere la propria missione aveva sottoscritto anche il codice Minniti.
Cosa farà Zuccaro, indagherà anche sul Ministro degli Interni?
Il procuratore distrettuale, invece, dovrebbe studiare meglio le leggi che tenta di applicare, in modo lesivo e incoerente: nei soccorsi in mare, infatti, viene applicata la convenzione di Amburgo del 1979 secondo cui lo sbarco deve avvenire in un “porto sicuro” anche dal punto di vista dei diritti garantiti alle persone soccorse, non solo nel porto più vicino. Le organizzazioni impegnate in tali attività devono garantire ai naufraghi la possibilità di richiedere asilo e di ottenere un’accoglienza dignitosa, cosa che non sarebbe possibile nei paesi frontalieri come la Tunisia l’Algeria il Marocco ecc. Inoltre nello stesso Testo Unico sull’Immigrazione, all’articolo 12.2, dove si trova la dicitura “non costituiscono reato le attività di soccorso e assistenza umanitaria prestate in Italia nei confronti degli stranieri in condizioni di bisogno comunque presenti nel territorio dello Stato”, non ci sono riferimenti alle acque internazionali.

Citando questi articoli di legge ci chiediamo quale sia quindi la violazione che alimenta questo teorema giudiziario. Ma oltre la legge, che auspichiamo torni a servire la Giustizia, in questo scenario da incubo, vogliamo anche ricordare le migliaia di vite salvate e le operazioni che hanno permesso di vedere da vicino quanto accade in mare o in Libia, lontano da occhi indiscreti. Ed è forse proprio questa testimonianza diretta che rende “scomodo” il ruolo e la presenza delle ONG nelle acque del Mediterraneo. Queste incriminazioni, volendo usare le parole di Arjan Hehenkamp, ​​direttore generale di Medici senza frontiere, sembrano “un tentativo d’intimidire e screditare” il loro operato e di ridurre i finanziamenti a favore di questo tipo di attività. Attività di soccorso ma ciò che forse spaventa di più, di testimonianza.

“Vedere gli stranieri derelitti, coi bambini in spalla, e i poveri bagagli, arrancare verso i porti e le coste in cerca di trasporto (…) Vi piacerebbe allora trovare una nazione d’indole così barbara che, in un’esplosione di violenza e di odio, non vi conceda un posto sulla terra, affili i suoi detestabili coltelli contro le vostre gole, vi scacciasse come cani, quasi non foste figli e opera di Dio, o che gli elementi non siano tutti appropriati al vostro benessere, ma appartenessero solo a loro? Che ne pensereste di essere trattati così? Questo è ciò che provano gli stranieri. Questa è la vostra disumanità”.

Nel 2018 mai ci saremmo aspettati di dover citare Shakespeare, invece di un Giudice, a sostegno della nostra causa ma lo scoramento e il senso d’impotenza è così grande che cerchiamo ovunque un faro acceso verso un porto sicuro per questa umanità sotto attacco, quella che fugge da guerra e miseria e quella costretta a subire una Giustizia non più degna di questo nome. Anche al confine con la Francia infatti l’accanimento verso i solidali è surreale, anzi infernale. Come l’arresto della guida alpina Benoit Ducos, incriminato per favoreggiamento all’immigrazione clandestina per aver portato in ospedale una gestante in travaglio. La sua colpa? Averla trovata dispersa a 1850 mt sulle Alpi, straniera senza più terra senza più forze.
(http://www.adnkronos.com/fatti/esteri/2018/03/19/salva-migrante-incinta-guida-alpina-sotto-accusa_ih2aOBfsgMu1Ywy7WiHgVM.html)

In un clima politico esacerbato e incerto con Matteo Salvini che minaccia di “denunciare il governo italiano” per aver soccorso migliaia di persone al largo della Libia e Beppe Grillo che sul suo blog aziendale fantastica sul “ruolo oscuro delle ONG”, gli operatori umanitari ormai sono alla berlina e questo non può che preoccupare sul destino dei diritti umani in Italia e in Europa.

Vorrebbero vederci inermi, senza speranze, impauriti ma non ci fermeranno perché la nostra barca, per quanto sembri fragile, ha il vento in poppa e l’orizzonte aperto di chi crede possibile ogni impresa e accoglie l’altro, nonostante le difficoltà e gli ostacoli, a braccia aperte.

Noi

State a sentire. Gli ospedali pubblici delle grandi città dispongono di spazi in cui si rimane parcheggiati su sedie a rotelle o lettighe: sono lì per le urgenze; prima e dopo la risonanza magnetica o un’altra analisi; prima di essere operati, per l’anestesia, o dopo, per il risveglio… Si può aspettare lì da una a dieci ore. Scienziati, ricchi e potenti del mondo, non evitate questi luoghi in cui si viene a contatto con sofferenza, pietà, collera, angoscia, grida e lacrime, talvolta preghiere, esasperazione, suppliche di chi chiama invano o maledice chi non risponde, silenzio teso degli uni, sgomento degli altri, rassegnazione dei più, anche riconoscenza… Colui al quale non è mai capitato di mescolare la sua voce a questo concerto dissonante senza dubbio conosce la propria sofferenza, ma ignorerà sempre che cosa significa “noi soffriamo”, la comune lallazione emanata dall’anticamera della morte e delle cure, purgatorio intermedio in cui ciascuno teme e si augura una decisione del destino. Se vi ponete la domanda: che cos’è l’uomo?, attraverso questo vocio date, sentite, capite la risposta. Prima di averlo ascoltato, anche un filosofo non è che uno sciocco.
Ecco il rumore di fondo e la voce umana che sovrastano i nostri discorsi e parlottii.

da Elogio degli ospedali in Non è un mondo per vecchi. Perché i ragazzi rivoluzionano il sapere, Michel Serres, Bollati Boringhieri, trad. di Gaspare Polizzi

Foto di Renato Ferrantini