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dal 1 al 7 ottobre settimana dell’allattamento al seno

Dal 1 al 7 ottobre parte la settimana per l’allattamento al seno. Promossa per la prima volta a livello internazionale nel 1992, in oltre 120 Paesi l’’Unicef,e la World alliance for breastfeeding action e l’Organizzazione mondiale della sanità  si fanno promotori e sostenitori di questa iniziativa per ribadire l’importanza dell’allattamento al seno per la salute di madre e figlio e quindi il sostegno dell’allattamento diventa un diritto.

 

“mamma, tira fuori quella tetta!”

Per i primi due o tre anni ci si può aspettare che i piccoli chiedano di poppare ovunque ne sentano il desiderio, e spesso sono in grado di articolare il linguaggio molto prima di saper valutare l’effetto delle parole sugli altri.
Nella società industrializzata il seno è ancora un oggetto glorificato e nella mente di molti le sue funzioni nutritive sono d secondaria importanza. Nonostante la grande ostentazione di seni femminili che invadono i Media, le donne che allattano al seno vengono spinte a mantenere un contegno virginale. Incoerenze come questa mettono decisamente in difficoltà le madri che allattano, a meno che non riescono a mantenere una studiata indifferenza verso il loro ambiente sociale.Ma non tutte riescono ad essere indifferenti, e in ogni caso non sempre; e molto difficile far passare l’allattamento per una faccenda privata quando il tuo bambino urla in pubblico: “Tettaaaa!”.”Che carino”osserva la zia quando un bambino fa tale richiesta, “si ricorda ancora”. “Come potrebbe dimenticare?” pensa la madre fra sé “Sono passate solo quattro ore!”.
Può essere carino a casa, quando la piccola Lucia chiede “poppa” o “bumba sisa”. Pensa, però, come ti sentiresti a disagio se facesse la stessa richiesta con una pronuncia perfetta mentre siete al supermercato. E quale parola preferiresti sentire, se il tuo bambino carezzandoti la maglia annunaciasse a tutti: “La mamma ha le ciucce”? O ancora, se il tuo piccolo di tre anni dicesse: “Mamma, tira fuori quelle tette!”? Potrebbe fare un certo effetto la sua richiesta urlata sopra le note della marcia nuziale di tua cugina…

da Allatti ancora? allattare e accudire un bambino ai primi passi, Norma Jane Bumgarner, La Leche League International

 

associazione onlus vita di donna alla casa internazionale delle donne a Roma

se allatti a richiesta, hai più tempo libero:

 

Canto del mattino

L’amore ti ha messo in moto come un grosso orologio d’oro.
La levatrice ti ha schiaffeggiato sotto i piedi e il tuo nudo grido
ha preso il suo posto fra gli elementi.

Le nostre voci echeggiano, esaltando il tuo arrivo. Nuova
statua.
In un museo pieno di correnti, la tua nudità
è ombra sulla nostra sicurezza. Ti stiamo intorno vacui in
viso come pareti.

Non sono tua madre più di quanto
lo sia la nuvola che distilla uno specchio per riflettere la
propria lenta
cancellazione per mano del vento.

Per tutta la notte il tuo respiro di falena
tremola fra le piatte rose rosa. Veglio per ascoltare:
un mare lontano si muove nel mio orecchio.

Un grido, e scendo dal letto incespicando, pesante come
una mucca floreale
nella mia camicia da notte vittoriana.
La tua bocca si apre pulita come quella di un gatto. Il riquadro
della finestra

s’imbianca e inghiotte le sue opache stelle. E ora tu provi
la tua manciata di note;
le vocali chiare salgono come palloncini.

 

16 febbraio 1961

 

da Ariel, Sylvia Plath, Mondadori, trad.di Anna Ravano

 

in piazza per l’allattamento

 

Allattare il proprio figlio dovrebbe essere sufficiente a proteggere questo bene comune, ma non è

così. La commercializzazione scorretta dei sostituti del latte umano interferisce con la nostra scelta,

come ben sanno le ditte che li producono e distribuiscono, minando il delicato equilibrio di

‘domanda-offerta’ di ciascuna coppia “mamma-bambino allattato”.

Noi Mamme vogliamo che l’Italia recepisca il Codice

Sostituti del Latte Materno sottoscritto con l’OMS nel 1981 e chiediamo a questo governo di emanare un

decreto ministeriale che vada ben oltre le Direttive dell Unione Europea che ad esso si ispirano.

 

Noi Mamme chiediamo ad alta voce:

 

che venga proibito qualsiasi tipo di pubblicità oltre che ai latti di partenza, a quelli di proseguimento

e agli altri latti, nonché ai biberon ed alle tettarelle;

che nessun alimento o bevanda, con l eccezione dei latti di partenza, possa essere etichettato e

commercializzato per lattanti che non abbiano compiuto i sei mesi;

che sulle etichette dei latti in polvere sia scritto in caratteri ben visibili che non si tratta di prodotti

sterili, e che le istruzioni per la preparazione siano adeguate alle raccomandazioni

dell Organizzazione Mondiale della Sanità del 2007;

che sia proibito qualsiasi contatto (diretto, via posta, via internet) tra le ditte e i genitori, e l uso

anche indiretto delle strutture e degli operatori sanitari allo stesso scopo;

che a tutte le donne che lavorano, comprese le lavoratrici precarie ed autonome, sia permesso

decidere se, dove, quando, come, quanto e quanto a lungo allattare

MERCOLEDÌ 14 NOVEMBRE 2007 DALLE 10.30 ALLE 13.30

SIAMO IN PIAZZA MONTECITORIO A ROMA

PER UN SIT-IN CHE MIRA A SENSIBILIZZARE

IL PARLAMENTO E L OPINIONE PUBBLICA

SULLA NECESSITÀ DI APPROVARE

UNA LEGGE NECESSARIA ED IMPROROGABILE

******

 

ELENCO E INFORMAZIONI ASSOCIAZIONI PROMOTRICI:

La Leche League (LLL) Lega per l Allattamento Materno

un organizzazione mondiale di volontariato apolitica e aconfessionale, fondata nel 1956 ed

attualmente presente in 66 Paesi del mondo con più di 8000 consulenti volontarie. Fa parte del

Consiglio delle Organizzazioni Non-Governative presso l ONU, negli USA (www.llli.org) è

riconosciuta dagli Ordini dei Medici, degli Ostetrici e Ginecologi, dall Accademia dei Pediatri.

Il Comitato di Consulenza Scientifica de La Leche League fornisce consulenza in materia di

problemi medici in tutto il mondo.

Presente in Italia dal 1979, conta attualmente più di 140 consulenti. Tutte le consulenti sono

mamme, con bambini di tutte le età e una consolidata esperienza personale, e hanno seguito un

periodo di tirocinio in cui hanno appreso tecniche e informazioni per superare i problemi che

possono insorgere intorno all allattamento materno.

LLLorganizza incontri mensili durante i quali si trattano tutte le informazioni generali che

interessano le donne che si apprestano a iniziare un’esperienza di allattamento e a chi già sta

allattando. Si organizzano poi incontri su temi particolari, come l’allattamento dei bambini più

grandi o l’allattamento per le mamme che lavorano.

Le mamme (ma anche i papà o gli operatori sanitari) possono anche contattare le consulenti

telefonicamente, per esempio se hanno dubbi o difficoltà urgenti, per lettera, o a domicilio.

E attivo un servizio di help form on line dal sito

 

www.lllitalia.org

 

Numero Unico Nazionale: 199 432 326

Contatto per la stampa:

Carla Scarsi, relazioni esterne

e-mail: carla@scarsi.name

tel. 340 9126893

******IBFAN ITALIA Sezione Italiana della Rete Internazionale per l Alimentazione Infantile

IBFAN

la Rete Internazionale per l Alimentazione Infantile

comprende oltre 200 gruppi che

lavorano in tutto il mondo per promuovere la salute e il benessere dei lattanti, dei bambini e delle

loro madri, attraverso la protezione, la promozione e il sostegno di pratiche ottimali di

alimentazione infantile. IBFAN si adopera per l eliminazione delle pratiche irresponsabili di

commercializzazione dei sostituti del latte materno, biberon e tettarelle attraverso la piena ed

universale attuazione del Codice Internazionale per la Commercializzazione dei Sostituti del Latte

Materno e successive pertinenti Risoluzioni dell Assemblea Mondiale della Sanità. Nel 1998,

IBFAN ha ricevuto il Right Livelihood Award (www.ibfan.org).

Contatto per la stampa:

Adriano Cattaneo, presidente Ibfan Italia

e-mail: cattaneo@burlo.trieste.it

tel. 320 2103354

******AICPAM Associazione Italiana Consulenti Professionali in Allattamento Materno

L AICPAM è una rete nazionale che coordina le attività e le iniziative delle IBCLC (International

Board Certified Lactation Consultant) e si rapporta alle organizzazioni europee come il VELB

e

internazionali come l ILCA, cui è affiliata. L AICPAM fa parte della costituenda Consulta

Nazionale per l Allattamento insieme alle società scientifiche pediatriche, ostetriche e

infermieristiche presso l’UNICEF Italia. L Associazione, no profit, si è costituita il 18 ottobre 2003

e ha iscritti reperibili in molte regioni. Il totale dei IBCLC in Italia al 2005 è di 121 diplomati.

Come affiliata all ILCA, segue i principi del Codice Etico dell IBLCE e del Codice Internazionale

sulla Commercializzazione dei Sostituti del Latte Materno dell Organizzazione Mondiale della

Sanità.

 

www.aicpam.org

 

Contatto per la stampa:

Maria Ersilia Armeni, presidente AICPAM

e-mail: siliadoc@fastwebnet.it

tel. 335 257353

******MAMI – Movimento allattamento materno italiano

Fa parte della WABA, una rete internazionale di organizzazioni ed individui convinti che

l’allattamento al seno costituisca un diritto di ogni madre ed una componente fondamentale

nell’assicurare ad ogni bambino il meglio in termini di alimentazione, salute e cure. I membri si

dedicano alla protezione, alla promozione ed al sostegno dell’allattamento. MAMI s’impegna a

contribuire alla realizzazione degli obbiettivi operativi contenuti nella Dichiarazione degli Innocenti

(OMS/UNICEF) e si propone di:

– promuovere più cooperazione a livello regionale e nazionale;

– eliminare tutti gli ostacoli all’allattamento materno;

– fare rinascere e sostenere una cultura globale favorevole all’allattamento materno;

Sul territorio italiano MAMI intende:

– diffondere informazioni e creare reti operative;

– costruire legami fra tutti i promotori dell’allattamento materno: gruppi di base ed singoli operator,

agenzie dell’ONU, organi del governo, e organizzazioni non-governative;

– rafforzare e coordinare attività già esistenti per aumentarne l’impatto;

– stimolare e sostenere sforzi nuovi e collaborativi.

 

www.mami.org

 

Contatto per la stampa:

Elise Chapin, presidente MAMI

e-mail: elise.chapin@gmail.com

tel. 329 4947279

 

COMUNICATO STAMPA

 

Le mamme in sit-in a Roma per chiedere la protezione dell’allattamento al seno

 

Roma, 4 novembre 2007 – Il prossimo 14 novembre a Roma, davanti Montecitorio, si terrà un sit-in di mamme che scenderanno in piazza per

difendere il diritto di allattare al seno i propri figli. Questa meravigliosa capacità delle donne di produrre nutrimento per i propri figli è infatti

pesantemente minacciata dalle continue pressioni commerciali delle aziende che commercializzano alimenti per l infanzia. Il latte materno

spiegano AICPAM, IBFAN Italia, LLL, MAMI, promotori dell iniziativa – è un bene comune che la natura ha affidato in gestione alle donne.

Solo le donne possono decidere se, dove, quando, come, quanto e quanto a lungo allattare. Nessuno dovrebbe sostituirsi ad esse o interferire con

la loro indipendenza. Tanto meno chi è mosso da fini commerciali e di profitto e vorrebbe sostituire il latte materno con latti artificiali ed altri

alimenti e bevande, o chi vende gli strumenti per somministrare questi prodotti: biberon e tettarelle.

Obiettivo dell iniziativa sostenuta da numerose associazioni di genitori, ostetriche e altre realtà che si occupano di promuovere, sostenere e

proteggere l allattamento al seno – è ottenere dal Governo la piena attuazione del Codice Internazionale sulla Commercializzazione dei Sostituti

del Latte Materno emanato da OMS e UNICEF nel lontano 1981, allo scopo di proteggere la salute dell’infanzia, sanzionando la scorretta

commercializzazione ed ogni forma di promozione dei sostituti del latte materno. Anche l Italia ha sottoscritto il Codice, così come tutti i paesi

dell Unione Europea. Ciò nonostante, l attuale normativa è tuttora più debole del Codice Internazionale e delle successive risoluzioni, poiché

limita le restrizioni commerciali alle sole formule lattee iniziali per neonati (latti 1), lasciando le compagnie libere di violare il Codice per tutti

gli altri prodotti (latti2, latti3, tisane, omogeneizzati, biberon e tettarelle).

Entro il 31 dicembre 2007 proseguono le associazioni promotrici – il Governo italiano dovrà varare una nuova direttiva europea (la

2006/141/CE del 22 dicembre 2006), che comporterà una nuova e profonda revisione della disciplina vigente in materia. Sarà finalmente

l occasione per dettare regole chiare e precise sulla pubblicità e l etichettatura dei sostituti del latte materno. E porre un freno agli episodi di

conflitto di interessi tra sistemi sanitari ed aziende.

L appuntamento è dunque per mercoledì 14 novembre – dalle ore 10.30 alle 13.30 circa – in piazza Montecitorio a Roma: tutte le mamme (e

naturalmente i papà) con i propri bimbi allattati e non, sono invitati a partecipare. Durante il sit-in (ma è possibile aderire anche online

all indirizzo www.reteromanaconsumocritico.org/RRCC/azione/latte_materno.htm) si terrà una raccolta di firme a sostegno dell iniziativa che

saranno poi consegnate al Presidente della Camera, Fausto Bertinotti. Una delegazione delle associazioni promotrici chiederà inoltre di essere

ricevuta dal Ministro della Salute, On. Livia Turco.

Dalle ore 12.00 alle 12.30 si terrà la conferenza stampa/dibattito con i giornalisti e i parlamentari presenti.

 

Manifesto per la difesa dell allattamento al seno

 

Il latte materno è un bene comune che la natura ha affidato in gestione alle donne. Solo le donne possono

decidere se, dove, quando, come, quanto e quanto a lungo allattare. Nessuno dovrebbe sostituirsi ad esse o

interferire con la loro indipendenza. Tanto meno chi è mosso da fini commerciali e di profitto e vorrebbe

sostituire il latte materno con latti artificiali ed altri alimenti e bevande, o chi vende gli strumenti per

somministrare questi prodotti: biberon e tettarelle.

Per difendere questo diritto di decisione indipendente, e per proteggere la salute dei bambini e delle loro

madri, l Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e l UNICEF hanno emanato, già nel lontanissimo

1981, un Codice Internazionale sulla Commercializzazione dei Sostituti del Latte Materno. Tutti i paesi

dell Unione Europea (UE),

italiani, non hanno finora recepito tutte le norme del Codice e delle Risoluzioni, permettendo così a

produttori e distributori di sostituti del latte materno, biberon e tettarelle di interferire con le decisioni delle

donne.

Tutti i paesi dell UE, Italia compresa, devono recepire le più recenti Direttive UE entro il 31 Dicembre 2007.

Il Decreto Ministeriale che è allo studio in queste settimane e che sarà emanato dal nostro Ministero della

Salute deve difendere in maniera rigorosa l allattamento al seno. In particolare chiediamo che:

Venga proibito qualsiasi tipo di pubblicità (anche nelle cosiddette riviste di puericultura), sia essa

riferita ai latti di partenza sia agli altri latti (di proseguimento, di crescita, speciali), sia ai biberon ed

alle tettarelle.

Siano chiaramente differenziati i diversi tipi di latte usando nomi, confezioni ed etichette diverse, e

non solo il numero.

I genitori vengano informati che si tratta di prodotti non sterili, e che le istruzioni per la ricostituzione,

la conservazione, la manipolazione e l uso di questi prodotti vengano standardizzate seguendo le

raccomandazioni dell Organizzazione Mondiale della Sanità del 2007.

Siano usati caratteri ben visibili anche per gli avvisi riguardanti la superiorità del latte materno, la

difficoltà di riprendere l allattamento al seno una volta iniziata l alimentazione artificiale, e le

improprie qualità nutrizionali dei prodotti artificiali.

Nessun alimento o bevanda, con l eccezione dei latti di partenza, possa essere etichettato e

commercializzato per lattanti che non abbiano compiuto i sei mesi.

Sia proibito qualsiasi contatto a scopo promozionale tra produttori e distributori di prodotti coperti dal

Codice e genitori (opuscoli, libri, altro materiale audiovisivo, valigette regalo, abbonamenti a riviste,

club di mamme e bambini, promozioni o forum via internet, etc).

Sia proibito l uso, diretto o indiretto, delle strutture e degli operatori sanitari da parte di produttori e

distributori di prodotti coperti dal Codice per convogliare verso gli utenti materiale informativo e

 

IBFAN ITALIA

 

International Baby Food Action Network – Italia

 

per la protezione dell Allattamento al Seno e dell Alimentazione Infantile

 

www.ibfanitalia.org

 

via Treggiaia 11 50020 Romola, Firenze

fax 02 700569293 e-mail info@ibfanitalia.org

promozionale. L unico materiale informativo distribuito dagli operatori sanitari dev essere quello

prodotto dal Servizio Sanitario Nazionale.

Siano evitati i conflitti d interesse vietando i regali e regolamentando rigorosamente le

sponsorizzazioni per formazione e ricerca.

Sia proibita qualsiasi donazione o vendita sottocosto di prodotti coperti dal Codice, nonché la

distribuzione di campioni a strutture ed operatori sanitari.

Se non fosse possibile inserire tutti questi punti nel DM che sarà emanato entro la fine del 2007 per recepire

le Direttive UE, chiediamo che i punti restanti siano inseriti in un secondo DM o in una legge ordinaria

approvata dal parlamento.

Chiediamo infine che a tutte le donne che lavorano, comprese le lavoratrici precarie ed autonome, sia

permesso decidere se, dove, quando, come, quanto e quanto a lungo allattare rivedendo l attuale legislazione

sulla protezione della maternità.

Questo manifesto è stato elaborato da IBFAN Italia ed è sottoscritto anche dalle seguenti Associazioni:

* Associazione Corpolibero Verona www.

* Associazione Culturale Pediatri (ACP) www.acp.it

* Associazione Italiana Consulenti Professionali in Allattamento Materno (AICPAM) www.ibclc.it

* Associazione MammAmica Sez. di Rosignano Solvay, Cecina, Donoratico e Livorno www.

* Associazione Nascere in Casa, Umbria www.nascereincasaumbria.it

* Associazione Ostetriche Felicita Merati www.

* Circolo Tematico sulla Sanità-Sinistra Democratica Napoli www.

* Collegio Provinciale delle Ostetriche di Bari www.

* Forum Regionale Campano I cantieri della salute www.

* La Leche League Italia (LLL) www.lllitalia.org

* Mamme Amiche delle Mamme Perugia www.

* Mamme Insieme Fevoss – Gruppo di sostegno Castel d Azzano VR www.

* Madre è Donna e Altro (M. è D. e A.) www.

* MIPA Centro Studi www.

* Movimento Allattamento Materno Italiano (MAMI) www.mami.org

* Movimento Difesa del Cittadino www.mdc.it

* No Grazie Pago Io www.nograziepagoio.it

* Nuovo gruppo A.M. di Grottaglie e dintorni www.

* Rete Italiana Boicottaggio Nestlé (RIBN) www.ribn.it

* Rete romana sul consumo critico www.reteromanaconsumocritico.org

* Sorsi di Vita Udine www.

 

Italia compresa, hanno sottoscritto questo Codice. Ma i Decreti Ministeriali

 

Internazionale sulla Commercializzazione dei

giornata internazionale allattamento materno

sabato 6 ottobre 2007 ore 10.00-14.00
Casa Internazionale delle Donne
Via della Lungara, 19
Roma

Giornata dell’allattamento materno promossa dal Collegio delle Ostetriche di Roma e dal Coordinamento dei Collegi delle Ostetriche del Lazio in collaborazione con La Leche League Italia-Lega per l’Allattamento Materno

Provincia di Roma
Assessorato alle Politiche Sociali
e per la Famiglia

Regione Lazio – Presidenza
Assessorato alla Sanità

E con la gentile partecipazione di
Claudia Pandolfi


10.00 – 14.00Incontro-dibattito
Saluto della Presidente del Collegio delle Ostetriche di Roma
e delle autorità presenti (20’)

 

Promuovere la cultura dell’allattamento:
esperienza nella scuola media “De Sanctis”
di Genzano di Roma (10’)

La separazione del neonato dalla madre-una realtà ospedaliera
(strumenti per evitarla)
Marina Baldocci (10’)

Insegnamenti di J. Newman
Sheri Parpia Khan (10’)

L’importanza della 1ª ora biologica – immunologica

M. Ersilia Armeni (10’)
La salute del bambino: curare la malattia,
non medicalizzare la fisiologia

Franco De Luca (10’)

I risultati del monitoraggio dell’Attaccamento precoce
Simona Asole (ASP Lazio) (10’)

Esperienza di non separazione dopo taglio cesareo
Serena (mamma-ostetrica) (10’)

La mia esperienza nella 1ª ora di vita del mio bambino
Le mamme raccontano (10’)

Se partorisco un’altra volta….
Le mamme raccontano (10’)

Un papà e la prima ora di vita della sua bambina (10’)
Francesco (10’)

Discussione (40’)

Cineteca: proiezione di filmati e diapositive

Nel corso dell’iniziativa saranno attivi gli stands
per la distribuzione di gadgets e di materiale informativo
sull’allattamento al seno prodotto dal
Ministero della salute in collaborazione con
l’Istituto Superiore di Sanità e dall’Agenzia di
Sanità Pubblica della Regione Lazio.

Sono previste attività ludiche di intrattenimento
per i bambini più grandicelli negli spazi della CID

 

 

allattamento

dietro quei no, il potere dei maschi

“ti cacciano dal prado, ti fanno scendere dall’aereo, ti chiedono di uscire dal bar. prima ti dicono che è tuo preciso dovere di donna e di madre allattare tuo figlio, se non lo fai sei degenere, lo privi per frivolo egoismo degli anticorpi che gli serviranno per vivere, mini la sua saluta sei una specie di serial killer. campagne ministeriali, proprio. il latte in polvere oltretutto costa una fortuna, le aziende ci speculano quindi ok al seno. poi quando lo fai ti pregano di allontanarti perché sei indecente, che vergogna quello spicchio di seno, ma che fa, ma dove crede di vivere, si copra.
io non ci credo. non credo all’indignazione né al turbamento maschile, non credo che siano stupidi né ipocriti che quasi sempre è lo stesso. viviamo in un epoca in cui le ditte di abbigliamento si fanno pubblicità con foto dove lui cerca di violentare lei mentre un terzo impassibile li guarda. esibire reggicalze e scollature anche posticce purché monumentali garantisce fama e denato e spesso un posto in parlamento. non ho mai visto una madre allattare farlo con ostentazione, è un gesto intimo e necessario che si compie chine su se stesse. i reggiseni, se questo è il problema, non sono wonderbra di pizzo: sono scafandri col bottone. le madonne dei quadri lo fanno nude, è difficile anche credere al turbamento estetico: siamo cresciuti davanti a icone di vergini nutrici. credo che sia un rigurgito di esercizio di potere, piuttosto.
i neonati hanno fame, ogni due ore, qualcuno ogni ora. se non puoi allattarli “in pubblico” devi stare a casa. non un supermercato né un cinema, non un caffè al bar, figuriamoci se puoi prendere un aereo o andare in visita a un museo, fare un concorso. è tuo dovere di donna pensare prima al bambino. meglio se sparisci dalla vista, dalla cometizione, dalla vita.
vai, esci pure di scena.
ripresentati quando sei in forma, lato A e lato B ben esposti, possibilmente con la biancheria giusta.”

Concita de Gregorio da la Repubblica del 25/09/2007

 

è interessante leggere la presentazione, purtroppo solo quella, della tesi di laurea di veronica matta “quelli che il latte lo bevevano al seno di mamma” e un accenno al saggio “La mortalità nei primi anni d’età e la vita sociale della Sardegna” di Francesco Coletti, (www.sardinews.it/1_03/05bis.html).
è chiaro che, l’abitudine a ritenere la presenza di un neonato al fianco della madre lavoratrice un ostacolo alla produttività della stessa, sia responsabile della riduzione dell’allattamento materno, dell’inaspettato incremento della mortalità di bambini nei primi due anni di età e, qui mi ricollego all’articolo di concita de gregorio, della scarsità di donne nella classe dirigente.

come ho scritto più volte all’on.donatella poretti e in altre occasioni sul blog, per rompere questo conformismo che nuoce alla donna che desidera godere della maternità e contemporaneamente dimostrare il proprio valore nella sua professione, è necessario che le madri che occupano posti privilegiati (assunte a tempo indeterminato, libere professioniste, commercianti) si organizzino pacificamente e pubblicamente, come le donne che si sono recate al prado per la poppata davanti alla maya desnuda dopo che una di loro la settimana precedente era stata allontanata, per recarsi a lavoro con il bambino che allattano.

Io ho una bambina di 3 anni e mezzo che ho allattato a richiesta per 30 mesi e che durante i suoi primi due anni e mezzo di vita è venuta a lavoro con me.
lavoro in libreria: passo del tempo davanti al computer -come un’impiegata- sbrigando la corrispondenza per la vendita online, chiacchiero con i lettori, mi reco alla posta per le spedizioni e mia figlia non è mai stata di ostacolo. Posso ammettere d’aver rallentato il ritmo, ma la serenità d’averla avuta con me mi ha permesso di eseguire il mio lavoro con la stessa precisione. Se non avessi avuto questo privilegio e fossi stata costretta a lasciare mia figlia in un asilo nido, tutta la mia giornata sarebbe stata scandita dal ticchetìo del tempo che mi separava dal ricongiugimento.


A fine novembre nascerà il mio secondo figlio: dopo i primi mesi di necessario riposo e reciproca esplorazione madre/figlio a casa, che mi vengano a trovare in libreria le madri scettiche.

Albrecht Dürer e l’allattamento

la sacra famiglia, albrecht dürer, 1511

è la prima volta che vedo una rappresentazione realistica dell’allattamento: la madre offre il seno ponendo le dita a “v” intorno al capezzolo. anche oggi, quando si allatta, si tende a farlo, immaginando di offrire una maggiore quantità di latte attraverso questa spremitura. dürer ha notato questo ed io sono incantata da questa attenzione.

corrispondenza con l’on.donatella poretti

 

Gentile signora Michelle G. Müller,
altro che molesta, la sua lettera e’ stata molto stimolante!
Il gesto di rendere pubblico l’ingresso a Montecitorio con mia figlia andava esattamente nella direzione da lei suggerita. In seguito ho infatti scoperto che altre parlamentari erano entrate alla Camera con il figlio neonato, ma sempre dagli ingressi laterali per infilarsi un po’ di nascosto negli uffici di qualche parlamentare amico.
Solo la scorsa settimana nel corso di una conferenza stampa una giornalista del Corriere della sera non sapeva come fare perche’ non le facevano entrare la figlia, lasciata letteralmente in mezzo alla strada da una istituzione come la Camera dei Deputati che applicava rigidamente un regolamento per cui i suoi locali sono accessibili solo da maggiorenni!
La sua proposta sulla festa della mamma e’ molto bella, facciamoci venire delle idee su come metterla in pratica!
 
A presto, cordiali saluti,
Donatella PorettiGentile On. Donatella Poretti,

sono contenta d’aver ricevuto la sua risposta energizzante!
Giusto ieri sera il mio ragazzo mi raccontava di un suo collega costretto dalla necessità a portare il proprio figlio all’asilo nido vicino al suo ufficio dalle 8.00 alle 17.00; il fatto che la tristezza di questa situazione sia rilevata in una conversazione tra uomini – padri e non – prova che si può contare sul loro sostegno, che i padri sono consapevoli dell’esproprio di cui i loro figli e le loro donne sono vittime.

Parlando con altre mamme, ho rilevato un ostacolo all’auspicabile stravolgimento: l’isolamento.

– quale lavoratrice in nero o con un contratto a termine potrebbe concedersi di arrivare sul posto di lavoro col proprio filgio, senza rischiare la derisione (nella migliore delle ipotesi) o il mobbing o l’interruzione del rapporto lavorativo? lo ‘stravolgimento’ della festa della mamma prima e della situazione della madre lavoratrice (si spera) dopo potrà partire solo dalle lavoratrici ‘privilegiate’?

– alcune madri dichiarano di stare meglio otto ore a lavoro piuttosto che sole con il proprio figlio: questo è comprensibile perché spesso queste donne vivono socialmente isolate, senza il sostegno della famiglia, senza un edificio di relazioni. Se la situazione naturale per l’uomo è quella della condivisione dello spazio, del tempo, della conoscenza, dell’esperienza, dell’attenzione, della sofferenza, del dolore e della gioia allora è necessario concedere ai genitori di condividere i propri figli con la comunità. come convincere queste madri scoraggiate e sole a tentare la nuova strada?

Per quel che mi riguarda, soffro di un’inarginabile logorrea, dispongo di una nutrita rubrica di uomini e donne iscritti alla newsletter della libreria (conservo da dieci anni lo scontrino del primo gelato col mio bello e naturalmente ho anche gli indirizzi e-mail dei lettori che in quasi conque anni hanno acquistato per corrispondenza i miei libri in tutta italia, da Trieste in giù), e il tempo e l’attenzione non mi mancano.

A presto!

Michelle Müller

…e altro ancora: http://www.rosanelpugno.it/rosanelpugno/node/11378

 

storia del cammello che piange


 

“la storia del cammello che piange”
un film di byambasuren davaa e luigi falorni

“mongolia del sud, deserto di gobi. una famiglia di pastori nomadi aiuta a far nascere i cammelli del loro branco. dopo un parto terribilmente difficoltoso e doloroso, una delle cammelle mette alla luce un raro cammello bianco. nonostante gli sforzi dei pastori, la madre rifiuta il nuovo nato, privandolo del latte e dell’amore materno. ma proprio quando tutte le speranze per la salvezza del piccolo sembrano svanire, la magia della musica arriverà al cuore della madre”

un film che mi è stato prestato e che ho avuto la tentazione di rubare…il 5 marzo è il giorno del mio compleanno!

lettera aperta all’on.donatella poretti


Gentile On. Poretti,
è un po’ che penso di scriverle, da quando ho visto l’immagine di lei in Parlamento con sua figlia Alice nel marsupio.
Sono la madre di Marta, una bambina di due anni e mezzo che porto a lavoro con me (nella mia piccola libreria) da quando ha 6 mesi. Allatto mia figlia a richiesta e per questo posso affermare che è possibile farlo solo avendo con sé il proprio/la propria piccolo/a. Adesso che Marta mi chiede il latte solo a notte fonda, il mio ragazzo ed io abbiamo iniziato l’inserimento di nostra figlia all’asilo comunale, inserimento che si sta rilevando gioioso e stimolante per tutti e tre.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità e i pediatri consigliano di allattare a richiesta ma, fatta eccezione per poche madri privilegiate tra le quali mi metto, questa possibilità è preclusa. Si tende a indurre il costume, il conformismo di considerare l’allattamento esclusivamente come fonte di nutrizione e quindi un biberon e un tiralatte vengono proposti come alternativa equivalente alla madre: una mia conoscente che lavora in una biblioteca con contratto co.co.co., a quattro mesi dalla nascita del piccolo ha sostituito, con molta malinconia, il proprio seno con il tiralatte e il biberon.
Durante il periodo elettorale, i vari schieramenti politici promettono alle donne l’apertura di un numero maggiore di asili nido, mentre per poter allattare a richiesta, in una maniera anticonformista necessaria al bambino, una madre dovrebbe essere a totale disposizione del piccolo per un paio d’anni. Alla madre deve essere garantita la possibilità di stare insieme al proprio bambino il più a lungo possibile e al contempo si deve permettere all’individuo di tornare a svolgere l’attività sospesa con la stessa soddisfazione.
Quest’estate, quando portavo mia figlia alla spiaggia di Capocotta ho visto una madre nigeriana svolgere l’attività di barista ai bagni ‘porto di enea’ con il bambino legato sulla schiena: quando il piccolo la reclamava, la madre si fermava per allattarlo.
Anche per un’impiegata dovrebbe essere meglio poter godere del proprio figlio e credo anche che la maggior parte delle madri attenderebbe meglio al proprio lavoro senza la preoccupazione di un bambino dentro e fuori dagli asili nido per raffreddori, o con orari organizzati in una maniera millimetrica destinata alla frustrazione se non al fallimento. La libertà di poter scegliere se avere o meno il bambino/a con sé (non è detto che tutte lo desiderino, ma il punto di vista deve essere quello delle madri che questo bisogno lo hanno) deve essere garantita ad ogni madre e l’incoraggiare questa situazione potrebbe rivelarsi vantaggioso anche per lo stato (a un minor bisogno di asili nido corrisponde un minor costo allo Stato).
Che bello sarebbe se lei si organizzasse e organizzasse tante donne e ottime lavoratrici scontente, proponendo iniziative come quella di fare ingresso nel proprio luogo di lavoro con figlio/a al seguito tutte insieme in un giorno stabilito.
Vogliamo stravolgere la – finora ridicola – festa della mamma?
 
Sperando di non essere stata molesta, le offro il mio sostegno e la mia collaborazione per quanto mi è possibile,
 
Michelle G. Müller