Ma la condizione della mia felicità, come tutto ciò che è umano, è precaria. La contemplazione di Faustine potrebbe – sebbene non possa tollerarlo neppure come pensiero – interrompersi:
Per un guasto alle macchine (non so ripararle);
Per qualche dubbio che potrebbe sopraggiungere e rovinarmi questo paradiso (debbo riconoscere che ci sono, fra Morel e Faustine, conversazioni e gesti capaci di indurre in errore persone dal carattere meno saldo del mio);
Per la mia morte.
Il vero vantaggio della mia soluzione è che della morte il requisito e la garanzia dell’eterna contemplazione di Faustine.
da L’invenzione di Morel, di Adolfo Bioy Casares, Bompiani, Il Pesanervi, trad. di Livio Bacchi Wilcock