Category Archives: poesia

Fede

La tieni tra le braccia.
Dormi, e la sogni,
e sai che è un sogno
ciò che di lei vedi.
E il cuore si squarcia,
trema di fede.
Soltanto una cosa
a lei proposta
ti dà garanzie
che ti vorrà sveglio.
Sa che è un sogno
ciò che di lei le dici,
ma che, sotto
il sogno, è lei
che tieni tra le braccia.

da Teoria dei corpi, Gabriel Ferrater, Occam Editore, traduzione di Amaranta Sbardella

Rosa Luxemburg

una piccola donna claudicante
ha scritto nel libro genealogico
di questo secolo:

“libertà solo
per chi appoggia il governo
solo per i membri di un partito
– per quanto numerosi –
non è libertà

libertà è
sempre soltanto
la libertà
per chi la pensa in modo diverso”

la piccola donna claudicante
è stata assassinata.

Kurt Marti, poesia pubblicata nella traduzione di Annarosa Azzone Zweifel in Poesia, Mensile di cultura poetica. Anno XX – numero 220 Ottobre 2007, Crocetti Editore

Moto a luogo

Moto a luogo verso
quel tempo e quel luogo
giorno per giorno cose convogliate
sospinte in quella zona
tanto simile a un mare
con alto livello di freschezza
lampeggiante e preciso
fra contorni nebbiosi
tempo e luogo da dire
coi modi del futuro
ogni giorno poggiati
umilmente sul solo
supporto della mente.

da L’osso, l’anima, Bartolo Cattafi, Mondadori, Lo Specchio, 1964

Raccapriccio

Era come se  l’irrimediabile si fosse compiuto:
L’orrore era al suo culmine
Insieme alla disperazione
E allo sconforto.
E ciò che si estendeva
A tutta la mia vita spirituale futura.
Dio allora si era reso introvabile.
C’era un punto nero
Dov’era confluita la mia sorte
Che restava lì
Inchiodata
Fin quando il tempo
Non venga riassorbito dall’eternità.

da Poesie della crudeltà, di Antonin Artaud, Stampa Alternativa, trad. di Pasquale Di Palmo

Poeta, non letterato

Che cosa significa che un poeta si fermi più del lecito a sfruttare il paese? Significa che finga a sé stesso di non sapere quel che già sa. Fonte della poesia è sempre un mistero, un’ispirazione, una commossa perplessità davanti a un irrazionale – terra incognita. Ma l’atto della poesia – se è lecito distinguere qui, separare la fiamma dalla materia divampante – è un’assoluta volontà di veder chiaro, di ridurre a ragione, di sapere. Il mito e il logo. Chi ha veduto una volta la propria ispirazione, chi ha ridotto a parole, a discorso, articolandola nel tempo e nello spazio, l’estatica meraviglia dell’essere, si rassegni e a proposito del mito in questione non finga a sé stesso, per rigustare il tormentoso piacere, una verginità che ha perduto. Se, beninteso, la sua occhiata, la sua riduzione dal mito a figura, è stata esauriente e sovrana (e quest’occhiata non è mai folgorante; occorrono giorni e anche anni di tormentosi tentativi e di ricerche); costui può contentarsi e attendere con equanimità che dal groviglio della coscienza, del ricordo e della macerazione gli nasca una nuova verginità, una nuova ispirazione, un nuovo mito. Per ora dovrà contentarsi. O fingendo di non sapere quel che già sa, cincischiare il pubblicato mistero e farsi letterato.

da Poesia è libertà, Saggi sul mito, Cesare Pavese, La Noce d’Oro, Tebaide, 2021

Obbligo di fedeltà

Per le vie della città c’è il mio amore. Poco importa
dove va nel tempo diviso. Non è più l’amore mio, chiunque
può parlargli. Non ricorda più; chi fu ad amarlo?

Cerca il suo pari nell’augurio degli sguardi. Lo spazio
che percorre è la mia fedeltà. Delinea la speranza e leggero
la congeda. E’ preponderante senza prender parte.

Io vivo in fondo a lui come un felice relitto. A sua insaputa,
la mia solitudine è il suo tesoro. Nel grande meridiano
dove s’iscrive il suo slancio, la mia libertà lo scava.

Per le vie della città c’è il mio amore. Poco importa
dove va nel tempo diviso. non è più l’amor mio, chiunque
può parlargli. Non ricorda più; chi fu ad amarlo e
chi gli fa lume da lontano affinché non cada?

da Poesie e prose, René Char, Feltrinelli, Biblioteca di Letteratura, trad. di Giorgio Caproni