foto di Thomas Mann
L’idea di una filosofia per immagini, che Benjamin sembra talvolta evocare, non è una metafora, ma va presa alla lettera. L’immagine di pensiero come l’allegoria rinascimentale, è un mistero, in cui ciò che non può essere esposto discorsivamente per un attimo brilla attraverso le rovine del linguaggio.
da La ragazza indicibile. Mito e mistero di Kore, Giorgio Agamben, Monica Ferrando, Electa
foto di Sandor Balinth
foto di Lewis Carrol
foto di Sandor Balinth
Il rapporto con le immagini della fanciullezza non cerca la preservazione dell’autentico, né si profonda inseguendo una carezzevole regressione: la mediazione letteraria garantisce da questa deriva, e il rapporto è istituito tra le immagini “letterarie” di cui s’è nutrita la fantasia e il riscontro attuale di quelle immagini, il loro ritorno in un altro tempo, il loro riconoscimento nel tessuto della scrittura: il ritmo di ripetizione e differenza riappare nella scrittura, e la stessa “letterarietà” non è che il godimento per questo ritrovamento, al di là dunque di ogni piacere della costruzione retorica.
da Il pensiero poetante. Saggio su Leopardi, Antonio Prete, Feltrinelli
foto di Pierre Bonnard
Dopotutto, un commentatore è capace di umiltà. Può desiderare di sparire dietro a ciò che rivela. Vorrebbe essere un lettore assente dalla sua lettura, una presenza particolarmente poco visibile, la più modesta e la più ridotta che possa esservi, al punto di diventare, non l’occhio estraneo che giudica, misura, definisce e sopprime ciò che vede, ma la cosa stessa arricchita di uno sguardo.
Sfortunatamente, questa è la sua colpa.
da L’esperienza di separazione in Lautréamont e Sade, Maurice Blanchot, SE Studio Editoriale, trad.di Vincenzo Del Ninno
foto di Thurston Moore
foto di Pierre Bonnard
Bologna, 1810
Oggi è ieri. Tu sei gli altri
il cui volto è la polvere. Sei i morti.
dalla poesia Rubayat di J.L. Borges, trad. di Livio Bacchi Wilcock