“Povera umanità, la mia compassione è inesauribile”

Quando godiamo, ci troviamo in un buco che ci acceca. Separati dagli altri, ci aggrappiamo fisicamente a loro. Tenuti lontani dalla gloria e dal progresso, ci illudiamo di gloria e autocompiacimento. Non possediamo niente e niente abbiamo in atto: ci sembra di possedere l’intero universo attraverso un essere specifico. Ci immaginiamo aperti al mondo con il quale comunichiamo, mentre siamo confrontati a un oggetto corporeo che detiene un mondo chiuso. Ne usciamo sempre così poco immortali e indispensabili, e meno lucidi.

da Muscolature, Nathalie Gassel, ES, trad. di Monica Martignoni

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