E allora l’uomo, senza la pelle delle lettere, si sente un Neanderthal, pronto per il buco di Schnuren, la gattabuia. Quando per tanto tempo non ha letto niente – (…)- i buchi nel colino del suo spirito s’ingrandiscono e tutto ci passa attraverso, ed è come se tutto, tranne i residui più grossolani, sparisse. Sono le cose che legge a permettergli di catturare il vissuto, e senza letture è come se non vivesse.
da L’illettore. Una confessione, Hermann Burger, L’Orma Editore, trad. di Anna Ruchat