Zio della festa, zio delle meraviglie, esotico ma presente, zio delle sorprese, primo giocatore dei giochi inimmaginabili (teatrini con la calamita, le cere, gli autarchici scialli argentati o ramati), generoso nel lasciare gli strumenti alla portata delle mie mani goffe, croupier dei capodanni più belli, Maestro e maestro, oltre la porta pesante del tuo studio sempre aperta e con l’accogliente sorriso di chi si è conquistato il diritto a svolgere nella propria vita ciò che procura gioia. Ti ascolto.
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