Di notte, con occhi ferini, un cespuglio
io sono, un albero di giorno,
un’acqua nell’ombra meridiana,
sotto il sole l’erba.
O verso sera
una chiesa sul monte, dove il prediletto
esce e entra, un bianco
prete, e canta i suoi canti.
Attraverso il mondo
io l’amo, il raggio di luna
devo essere intorno alla porta,
intorno alla casa nel buio degli abeti.
Una volta mi alzo a volo
con i parlari degli uccelli di frasca nell’anno
al declino, quando il loro cuore,
un chicco di grandine, è bianco.
da Poesie, Johannes Bobrowski, Mondadori, a cura di Roberto Fertonani