Avviene che il fluire di queste tende
sia pieno di lunghi movimenti; come le ponderose
deflazioni della distanza; o come nuvole
inseparabili dai loro pomeriggi;
o il mutare della luce, il calare
del silenzio, ampio sonno e solitudine
della notte, in cui ogni movimento
è al di là di noi, mentre il firmamento,
sorgendo e declinando, scopre
l’ultima grandezza, ardita da vedere.
da Harmonium, Wallace Stevens, trad. di Massimo Bacigalupo