Appunti per CAPSULA PETRI n. 12

Questa figura di spalle viene a trovarsi, come ogni altra figura di spalle, in un rapporto di sostituzione empatica con lo spettatore.

da p. 99 di Cieli in cornice, Victor I. Stoichita, Meltemi

In questo brano possiamo ritrovare gli elementi di una poetica della rappresentazione della visione incentrata sull’alterità dell’invisibile visualizzato:

E stimo io che non avrebbe usati colori fissi e di corpo, ma dolci e soavi, atti a dimostrare una sopraumana sostanza et una pura e semplice divinità (...). Inoltre è da sapere che le cose divine, che alcuna volta appaiono, sono sempre accompagnate da un graziosissimo splendore et adombrate da una luce dolcissima (ed implicano) una prospettiva della distanzia (che) a molti pittori è incognita (...), essendo necessarii diversi piani e diverse distanze.
Crisoforo Sorte, 1580, Osservazioni sulla pittura, vol.I, pp. 293-296

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