“Aspetta” mi disse, “corro fuori a chiamarlo.
Il tempo è bellissimo, ne ha approfittato
per estirpare un po’ di erbacce.”
Così lo vidi
in ginocchio accanto alla fila dei porri,
toccare, ispezionare, separare uno
dall’altro ogni gambo, strappare gentilmente
ogni stelo non rastremato, fragile, senza foglie,
compiaciuto di sentire ogni radice rompersi,
ma dispiaciuto nello stesso tempo…
Ora ascoltavo il grave
ticchettio moltiplicato degli orologi dell’atrio
col telefono incustodito nella quiete
di specchi e pendoli colpiti dal sole…
E mi trovai a pensare: se fossimo al giorno d’oggi,
così la morte convocherebbe Ognuno.
Poi parlò e quasi gli dissi che gli volevo bene.
da The spirit level, Seamus Heaney, Mondadori, trad. di Roberto Mussapi