Controcielo, contro il Cielo

– Io dissi Dio al dissidio tra uomo e mondo. Questo verso – raccontava il disarcivescovato- costituisce l’unico frammento superstite di un poemetto che fu scritto da un papa nel Seicento. Incredibile, vero? Il poemetto, di non pessima fattura, come lo aveva giudicato chi ebbe la sventura di leggerlo – lettura che pagò con la morte – fu composto dal pontefice sullo scorcio di una vita di efferati misfatti e fu il risultato di una laboriosa e creativa conversione all’ateismo.
Sembra anche che il papa avesse confidato a un cardinale a lui molto vicino le sue idee e la sua coerente decisione di spaparsi e che per questo fosse stato avvelenato.
Un povero monacello, confessore del papa, venuto in possesso del manoscritto, ne andava rivelando tutti i retroscena allorché, scoperto, fu processato e mandato al rogo. Egli stesso infatti venne accusato di essere autore sia dell’eretico poemetto sia dell’assassinio del papa. Di tutto ciò il disarcivescovato era venuto a conoscenza leggendo gli atti del processo. Il poemetto purtroppo era andato perduto. Di esso restava soltanto il verso iniziale recitato dal monacello, mentre da altri brani dell’interrogatorio si poteva ricostruire il contenuto dell’eresia papale. Si trattava di una sorta di bizzarro e perverso gnosticismo: un Dio negativo e pasticcione nato dalla mente dell’uomo come induzione dall’irrazionalità del mondo. Non un Dio creatore poi suicidatosi per il fallimento della creazione. Piuttosto un dio abortito. Dio non esiste. Se esistesse bisognerebbe negarlo. Un Dio creato dall’uomo solo per dar corpo alla sua esigenza di bestemmiarlo. Un uomo malvagio a immagine e somiglianza di Dio o un Dio malvagio a immagine e somiglianza dell’uomo? Lungi dal pensare, diceva il papa, a un uomo buono in quanto gioiello della creazione, posso tuttavia pensare a un uomo non del tutto malvagio nonostante Dio o a un dio del tutto malvagio stante l’uomo.
Bisogna dire che una vita trascorsa tra benefici e venefici non poteva dar frutti più perversi. E che un papa che professava simili opinioni meritasse d’essere avvelenato?

da Controcielo. Romanzo grottesco, Mauro Marè, All’Insegna del Pesce d’Oro

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