– Durante il breve istante che ho avuto la felicità di passare accanto a voi, ho davvero osservato diverse volte – permettetemi di dirvelo, signore – con un’ammirazione indicibile la così bella, così bella ombra che voi proiettate al sole, con una specie di nobile sdegno, senza prestarvi attenzione – sì quell’ombra magnifica ai vostri piedi. Vogliate perdonarmi una proposta indubbiamente temeraria. Vi ripugnerebbe poi molto cedermi quest’ombra?
– Cosa dovrei fare di questa strana offerta di comprare la mia ombra?
– Ho nella mia tasca diverse cose che potrebbero non apparire del tutto prive di valore al Signore; per quest’ombra davvero inestimabile il prezzo più alto mi sembra ancora insufficiente.
(…)
Estrassi la miserabile borsa dal mio petto, e in preda a una specie di furore, come le fiamme di un incendio che si alimentano delle proprie forze, estraevo oro, su oro, su oro, sempre più oro; lo spargevo sul pavimento, vi camminavo sopra, lo facevo tintinnare e, placando il mio povero cuore col suo splendore e il suo tintinnio, gettavo metallo sopra a metallo fin quando, stanco, non mi lasciai cadere…
… fino a quando un lettore…
più o meno da Peter Schlemihl di Adelbert von Chamisso