appunti per Trentasei e dieci vedute n.29

veduta numero 29

Cerchiamo ora di immaginare un possibile poeta.

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Dovrà astrarsi e al tempo stesso astrarre la realtà, attirandola nella propria immaginazione.

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Bergson definisce la percezione visiva di un oggetto immobile come il più stabile degli stati interni: “Poniamo che l’oggetto rimanga sempre identico,” dice, “e che io lo osservi sempre dallo stesso lato, sotto la stessa angolatura e alla stessa luce; nondimeno, la visione che ne ho in questo momento è diversa da quella che ne ho appena avuto, se non altro perché la seconda è di un istante successivo alla prima. C’è la mia memoria, che porta nel presente qualcosa del passato”.

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Il poeta dà alla parola “realtà” un suo significato, e la stessa cosa fanno il pittore e il musicista; ed essa, oltre a ciò che significa in generale per i sensi e l’intelletto, ha ancora, diciamo, un significato particolare per ciascuno. Ma nonostante ciò la parola “realtà”, così come io l’ho usata in senso generico, possiede un’immediata capacità di adattamento. Il soggetto della poesia non è “l’insieme di oggetti solidi e statici che si estendono nello spazio”, ma la vita che è vissuta nel luogo che essa crea; la realtà, dunque, non è quel luogo esterno ma la vita che si vive.

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Quando parlo di pressione della realtà, penso a una vita violenta.

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Il poeta che ho immaginato deve essere in grado di resistere e di sottrarsi alla pressione che la realtà esercita.

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Sì, la materia che domina la poesia – la sua fonte inesauribile- è la vita, non l’obbligo sociale. Non si ama la nostra madre antica, né si ritorna a lei per un obbligo sociale ma per una suggestione che non può essere soppressa.

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Quale sarà la funzione del poeta? Non sarà certo quella di condurre la gente fuori dallo stato confusionale in cui si trova, e neppure quella di darle conforto mentre viene sballottata da una parte all’altra, dietro ai suoi capi. La sua funzione è piuttosto quella di dare agli altri la sua immaginazione perché la facciano propria, e potrà dire di avere raggiunto il suo scopo solo quando essa illuminerà la loro mente. Il suo ruolo, in breve, è di aiutare gli altri a vivere la loro vita.

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Il poeta dà alla vita quelle supreme finzioni senza le quali non riusciremmo a pensarla.

da L’angelo necessario, Wallace Stevens, Coliseum

elio che mi ritrae mentre lo ritraggo

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