La presenza di questo singolo, consapevole rappresentante della specie umana che ormai si dissipa “in tanti popoli quanti saranno gli uomini”, è segno dell’ineludibile consapevolezza dell’ “arcano mirabile e spaventoso dell’esistenza universale”, enigma che non allude mai a nulla, assoluta mancanza di senso che trascende i principi della ragione umana.
Muovendo dalla vivente contraddizione di un’esistenza individuale che ricerca unicamente la felicità e per sua stessa natura non può raggiungerla, Leopardi delinea strategie e atteggiamenti diversi, possibilità di vita che interrogano il rapporto con la scrittura oscillando tra il rifiuto altissimo ed eroico e il fragile equilibrio ironico di una conseguita saggezza.
da Tre annotazioni sulle figure del saggio e dello scrittore nelle Operette Morali, Marco Federici Solari, in Sulle Operette Morali – Sette studi, a cura di Antonio Prete, Piero Manni, 2008