Questo silenzio che da me dipende,
echeggia pure d’infiniti dèi;
ci sono mille mondi sovrapposti
presso quell’albero fra gli alti cardi,
e questa foglia che mi vola innanzi
può sconfiggere un uomo, cancellare
un verso millenario, essere un sogno;
i mille dèi stanno a guardare l’albero
e ognuno vede un mondo, e non si vedono.
da Luoghi comuni, J. Rodolfo Wilcock, Il Saggiatore, Biblioteca delle Silerchie