io non v’invidio punto, angeli santi

Io non v’invidio punto, angeli santi,
le vostre tante glorie e tanti beni,
e que’desir di ciò che braman pieni,
stando voi sempre a l’alto Sire avanti;

perché i diletti miei son tali e tanti,
che non posson capire in cor terreni,
mentr’ho davanti i lumi almi e sereni,
di cui conven che sempre scriva e canti.

E come in ciel refrigerio e vita
dal volto Suo solete voi fruire,
tal io qua giù da la beltà infinita.

In questo sol vincete il mio gioire,
che la vostra è eterna e stabilita,
e la mia gloria può tosto finire.

Gaspara Stampa da Lirici del Cinquecento, AA.VV., Classici UTET

Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>