la torinese


Miroslav Tichy

Quei giorni pensavo com’era stato semplice andare
con un’altra, Barbara spalle magre, e una mattina
che stavo al Passetto, venne su dalla stradina
degli scogli una biondina mi vide e mi sorrise
si fermò lì con me, era di Torino. Diceva che Ancona
le piaceva molto com’era bella col mare da due parti.
Che era in vacanza a Senigallia, ma preferiva venire
sola in città. Diversa la biondina dalle altre. Seni
tondi, un neo sulla spalla sinistra. I capelli leggeri,
piccoli ricci raccolti sulla testa dalla molletta.
– Stiamo nascosti- le dico- è meglio- e scendiamo
poi sotto, fino alle grotte dei pescatori. Di diverso
anche ha lei come si offre, col busto mi spinge il seno alla mano, le labbra alle labbra e tiene con le dita
il mio mento. In piazza Cavour, dove fermano le corriere,
prende la sua per Senigallia e io resto seduto
sopra i cassoni chiusi che il giorno contengono i libri
e mi dico questa mi piace più di tutte, chissà poi perché.

da Canzoni di bella vita, Valentino Ronchi, Lampi di Stampa

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