André Kertesz
III.
Così non si dirà la nostra povertà
di cose guardate di sfuggita,
di alberi, di pesche e di ginestre,
del mare la scia dell’acqua e della valle
le bilance sul Foglia grigio di melma…
Mai si dirà la nostra ansia dell’oggetto,
del guardare le cose con parole
così attenti alle parole del linguaggio
da scordare: la brocca d’acqua fresca
sulle scale, le bocche dei fanciulli
nelle viole, i granchi di luna
affumicati nel fuoco, nella brace
nera della notte, della nostra ora!
da Trentennio. Versi scelti e inediti 1977-2007, Gianni d’Elia, Einaudi
Edward Steichen