radicamento nella configurazione


la storia di una bicicletta, di Ribes Sappa

I miei ricordi non sbiadiscono. I ricordi del mio presunto passato sono chiari come gli istanti del presente. Rammento di essermi alzata dal lettino dopo un sonnellino quando avevo un anno e mezzo, con la stessa intensità con cui rammento l’essermi alzata stamattina. ma non si dice sempre che i ricordi diventano meno chiari con il passare del tempo? Tutti questi fatti mi rimangono in mente come eventi singoli; è raro che li pensi in relazione ad altri momenti che li hanno preceduti o seguiti. Mi sembra a volte che la mia memoria sia una roccia sedimentaria, come se tutti i momenti che la compongono si siano compattati, mentre gli elementi di collegamento-il tempo che pensavo li tenesse insieme-sono stati spazzati via dal vento. Sono pensieri che esistono simultaneamente, ma che mi si rivelano a uno a uno. Ho sempre avuto la sensazione che i momenti separati dallo spazio lo fossero più intensamente di quelli percepiti come separati nel tempo. Non mi è chiaro però cosa provochi questo senso di interconnessione: che tipo di relazione può esserci tra i vari istanti? Non una relazione lineare, certo, ma piuttosto una certa empatia tra di loro. In un certo senso,penso ci sia una consapevolezza inconscia del fatto che esistono altri momenti che avvengono simultaneamente, e che ci può essere un riconoscimento reciproco tra istanti in un contesto simile.

da una lettera di Gretchen Mills Kubasiak citata ne La fine del tempo. La rivoluzione fisica prossima ventura, di Julian Barbour, Einaudi

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