Stradina, il tuo pensiero è lucido, la tua bellezza è nuova,
la tua età è senza fine, esistevi
già prima d’essere concepita.
La tua grazia somiglia una fanciulla
che si rivolta e si tira su, con le mani, i capelli.
Tu scendi e sali e non ti riposi mai
ma ecco a volte, tutt’ad un tratto, ti addormenti:
le tue ciglia sono socchiuse, le tue labbra appena schiuse,
sui sassi bianchi riposi e è tutto immobile intorno,
gli uccellini abbassano la loro voce,
gli alberi stanno immobili muti;
tu respiri piano e dei sogni dorati
entrano lentamente nella tua mente
con moti pieni di una speranza nuova.
da La mia casa, Claudio Damiani, Pegaso, 1994