Elia Malagò, la poetessa che apro a caso, per legge

Nostalgia

Il gelo abbrevia anche le giornate
e conta poco essere qui o nei salti
bruschi del tempo

possibile inventare ricordi
infanzia sommersa
germogli tra cataste
di neve dura sotto ombre sottili

Il cortile fatto corteccia di ghiaccio per sentieri
appena suggeriti

sedimentate conchiglie (questa mia memoria
di fuochi spenti le pareti di una fantasia mai
avuta
presto orecchio a modulate sirene
il mare
quanto è lontano
il colore del mare onde di delfini sul filo d’orizzonte)

nettamente distinguo la mia voce:

-ma se mi prendi sono morta
la mia ombra
l’ombra mama mi insegue
segue me sotto la neve
mama portami via o mi prende per sempre-

e ancora temo la mia ombra
come mai il terrore adesso
in questi ricordi d’accatto anche i colori
sono dure lame

inverno
lastra spessa traspare solo a tratti
la ghiaia del selciato
lontana per l’infinita distanza
che mi separa dalla mia ombra
senza rimedio

è la testa a scoppiare nei segreti
in vetrina
nulla più da coprire una
donna
senza infanzie d’amore

Elia Malagò da Incauta solitudine-Poesie 1999-2009, Passigli Editore

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