la macchina del tempo

 

In rete uno sconosciuto carica una foto/un video di un momento non necessariamente importante della propria vita: immaginiamo che questo signore scelga la foto di gruppo che ritrae un divertente bagno di mezzanotte alla Secca di Moneglia, immortalato nei primi minuti del 13 agosto 1991 e immaginiamo
ora che, proprio e solo in questa foto, si veda sullo sfondo il terrazzino della camera numero 12 dell’Hotel Leopold e un signore che fuma una sigaretta (la sua ultima). Lo sconosciuto carica la foto/il video su facebook o su youtube indicizzando con la seguente dicitura “La Secca, Moneglia, 13 agosto 1991″.
Ora invece ecco un’altra persona che sceglie di caricare in rete la foto o il video di una serie di onde di una mareggiata a Moneglia avvenuta in un giorno di luglio alla fine degli anni ’70 e, per caso o per scelta, include nello sguardo dell’obiettivo l’ abbraccio salvifico di un bambino intorno al piccolo tronco di una bambina che arriverà ad essere un albero carico di frutti grati.

Questa è la mia macchina del tempo. Io non potrò viaggiare fino alla mia infanzia, ma grazie alla precisa
indicizzazione di ciascuna foto e di ciascun video, forse i miei figli potranno viaggiare nel proprio tempo (non quello scelto dall’occhio dei genitori), almeno virtualmente.

Le foto che si scattano in famiglia e tra amici non sono davvero quelle rappresentative degli istanti di “radicamento”. Le foto/i video scattate/ripresi da sconosciuti possono invece casualmente cristallizzare quei momenti. La foto della bambina che rotola sulla sabbia, immaginando di lottare con il lupo, non sarà memorabile per lei (che giocava alla lotta ma non è uscita mutata dal gioco): sarà solo una bella foto, ben scattata, forse poetica.

 

Ci si radica inconsapevolmente, non è possibile riconoscere un momento come importante (e quindi scegliere di fotografarlo) mentre lo si vive. Non si può essere testimoni della propria vita (artificio dell’autobiografia).

L’unica foto che mi sorprende in uno dei momenti di ‘radicamento’ è quella che chiamo “Una giornata perfetta”: mio padre la scattò in un giardino labirintico e a terrazze a Molinetti di Recco nel 1979 e lui fu uno sconosciuto inconsapevole  dell’importanza di quell’istante; altrimenti non avrebbe scattato la foto.

 

Se volete donare una macchina del tempo ai posteri, indicizzate esattamente le foto e i video oppure seguite l’articolo di Chiara Somajni nell’inserto Domenica del Sole 24 ore del 30 maggio 2010

http://www.librinecessari.it/macchina del tempo.jpg

per alan

 

3 thoughts on “la macchina del tempo”

  1. Bel post, complimenti. Anche se la "macchina del tempo" io la intendo in un altro modo, quello fantascientifico (o forse sarebbe più esatto dire della futura fisica).
    A proposito delle "traccie" che stiamo tutti noi lasciando nella Rete, un'idea che a volte mi balena è quella dei … cimiteri del futuro: non più lapidi, piccole e tristi foto sbiadite, freddo marmo, lumini spenti e odore di fiori marci… Nel 2061o giù di lì  i nostri cari saranno  per così dire "seppelliti" in un cubetto digitale di pochi centimetri: un tastierino, occhiali per 3D  e una cuffia con microfono come interfaccie, poi una password personale (ovviamente concessa a pagamento dai custodi del "cimitero") quindi su un display, anzi un ologramma direi, potremo visualizzare e udire tutte le informazioni multimediali lasciate come "traccia della propria vita" in Rete dalle persone che ci interessano. Queste saranno defunte, ma tenute in vita virtualmente. Raccogliendo tutti i dati, infatti, il computer sarà persino in grado di simulare quelle persone, come se fossero vive, e saranno in grado di sorridere e rispondere… In questo senso, un giorno diventeremo tutti immortali (o per meglio dire, "immortalati"); ci saranno persino sette di fanatici religiosi che sosterranno che proprio questa era la "resurrezione dei morti" annunziata dagli antichi profeti cristiani.

  2. Grazie Mila per la risposta e per il suggerimento del libro "L' Eternità attraverso gli astri"; ti confesso sono piuttosto ignorante riguardo a letteratura e filosofia, non conoscevo neppure questo Auguste Blanqui (ora mi informo partendo da wikipedia… vedo che addirittura è del 1872, con un'idea degli infiniti mondi paralleli che ha preceduto molta fantascienza attuale, sorta però più dalla fisica quantistica che da pensieri filosofici.

    Di solito leggo saggi divulgativi sulla nuova fisica (i libri di Paul Davies, Penrose, Hawking ad esempio), comunque non conoscevo neppure questo Barbour fino a ieri sera… Ho scoperto il suo video che ho condiviso per puro caso sfogliando in youtube altri video sul tema del Tempo. O forse non è stato un semplice caso visto che in quel momento stavi pensando di suggerirmelo … Un fenomeno di sincronicità, come avrebbe detto lo psicologo C.G.Jung, e la coincidenza apparentemente insolita dunque non mi sorprende!

    ciao  :-)
    "Orfeo"

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