dea di ribes sappa
“…ci dice costui che a tarda ora di notte le statue presaghe hanno i brividi di vita nelle silenziose piazze ove non passa più anima; egli ne ha sorpresa più d’una ora a scuotere un braccio indormentito, ora a batter le palpebre e guardar furtiva all’ingiro; d’attorno alle fontane, poi, sicure come sono di non essere udite per il fragor dell’acqua, s’arrischiano fino a tenere lunghe cicalate fra loro, come in conciliaboli di congiura…”
da il finimondo, tratto da la città dell’anima di giorgio vigolo, archinto
le pettegole di sara barcaroli
Splendido accostamento tra la scelta del testo e le immagini.
Quando ero molto piccola, vivevo in una villa sul lago con un giardino ricco di statue, alcune quasi a strapiombo sull’acqua gelida; spesso mi immaginavo che parlassero tra di loro di eventi passati, usando un codice segreto. Erano molto antiche e chissà cosa avrebbero raccontato se solo avessero potuto parlare…
il post mi ha suggerito questo, non so perché…
Parlano le statue da te, da me parlano i libri: è tutto un parlamento (ciao moon)
ciao mila!